“Fulvio, chiuditi in casa e non aprire”. Ma il vicino entra dalla finestra e lo uccide a coltellate

Confermata l’accusa di omicidio per Alessandro Chiarelli, ha ucciso il suo vicino di casa con un coltello da cucina e poi ha cercato di liberarsi del cadavere

Alessandro Chiarelli
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Tra Fulvio De Clerch, 54enne di origine belga, e il suo vicino di casa Alessandro Chiarelli ragazzo romano recentemente trasferitosi a Popoli in provincia di  Pescara, certamente non correva buon sangue soprattutto dopo una colluttazione avvenuta tra i due nel 2020. L’ascia di guerra però sembrava essere stata sepolta in attesa della parola di un giudice, almeno fino a ieri quando i due si sono rincontrati grazie ad una terza persona e i fuochi si sono riaccesi. Secondo le prime ricostruzioni la sera dell’assassinio De Clerch era in casa e avrebbe fatto entrare Chiarelli solo in quanto si era presentato con una terza persona conosciuta ad entrambi; la serata sarebbe iniziata con una bottiglia di spumante. Poco dopo però si sarebbe interrotta a causa del riemergere degli antichi dissapori tra i due protagonisti della storia.

Chiarelli – secondo quanto riporta il Messaggero aveva chiesto del vino a De Clerch senza ottenere una risposta, i toni a questo punto si sarebbero alzati e Alessandro avrebbe iniziato a minacciare Fulvio dopo aver spaccato un bicchiere a terra. “Ci vediamo in Tribunale” la risposta della vittima, che gli è stata fatale: nonostante Chiarelli fosse stato allontanato, riesce a rientrare in casa e con un coltello in mano si avvicina a De Clerch. A questo punto il giovane viene cacciato di nuovo dall’abitazione del vicino, il quale chiude a chiave la porta d’ingresso e le finestre come gli aveva consigliato uno degli ospiti che aveva assistito alla scena “chiuditi in casa e non aprire” gli avevano detto. Nonostante questo Chiarelli riesce a rientrare attraverso la finestra del balcone e in pochi minuti colpisce il vicino con una violenza inaudita fino a togliergli la vita.

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La vittima è stata uccisa con quello stesso coltello che poche ore prima Chiarelli aveva impugnato per minacciare De Clerch e che era rimasto sul piano della cucina. Il killer ha poi caricato il corpo della vittima su di una carriola e l’ha riversato nel fiume Pescara a Popoli –come si legge su AdnKronos– località abruzzese dove risiedevano i due. Il cadavere, rinvenuto il giorno dopo grazie ad una segnalazione del cognato del sindaco di Popoli, presentava segni di lotta come graffi e contusioni, oltre che i lobi delle orecchie tagliati e il volto quasi sfigurato dai colpi di lama. Le tracce di sangue dal fiume portano gli inquirenti direttamente a casa di Fulvio, e da li è facile per le forze dell’ordine arrivare al suo vicino di casa Alessandro: il 29enne aveva in passato già avuto una lite con la vittima per la quale era in attesa di giudizio, e attualmente si trovava agli arresti domiciliari per un’accusa di tentato furto. Quando i carabinieri sono arrivati a casa sua hanno trovato tracce di sangue sui vestiti, sulle scape e nella lavatrice, oltre ad una busta contente i suoi effetti personali; infine nella pattumiera un giubbino nero insaguinato con una manica strappata di netto. Tutti gli indizi confermano l’aggressione e la lotta, che era visibile anche sul volto dello stesso Chiarelli, ricoperto di segni e graffi a causa della colluttazione.

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