Ennesimo episodio di stalking che si è concluso in tragedia. La violenza sulle donne non conosce tregua.
Ogni giorno , o quasi, una donna viene abusata, molestata, uccisa. Denunciare è fondamentale ma, talvolta, non basta neppure quello. Lo sa bene Juana Cecilia Yoaza, la 34enne peruviana uccisa a Reggio Emilia dal suo ex, il 24enne Mirko Genco, mentre stava rientrando a casa. Juana aveva già denunciato due volte Mirco per stalking e violenze ma dopo un breve periodo ai domiciliari, il ragazzo aveva patteggiato e i giudici gli avevano sospeso la pena. Dopo due settimane ha ucciso la ex.
In quel caso nessuno è intervenuto in soccorso della 34enne. Non si sa se perché in giro non ci fosse anima viva o perché, talvolta, è molto più facile voltarsi dall’altra parte. Chi non si è voltato dall’altra parte è stato il 50enne Cosimo Damiano Bologna. L’uomo – riporta il Quotidiano – nella notte tra il 13 e il 14 novembre era intervenuto per difendere una sua amica. I due si trovavano in un locale nel centro di Canosa di Puglia, in provincia di Barletta Andria Trani, quando un 36enne si è avvicinato all’amica di Cosimo per insultarla e infastidirla. Non era la prima volta che quell’uomo importunava l’amica di Cosimo che, quel punto è prontamente intervenuto in soccorso della donna ma la stalker lo ha aggredito brutalmente colpendolo violentemente e ripetutamente al volto con una mazza per poi lasciarlo a terra sanguinante e privo di sensi. Nessuno, evidentemente, è intervenuto in aiuto del povero Cosimo Damiano che, dopo due settimane di agonia nel reparto di rianimazione, è morto all’Ospedale “Bonomo” di Andria. Le telecamere di videosorveglianza hanno permesso alla Polizia d’identificare l’aggressore si tratta di Domenico Bellafede, 36 anni e con precedenti penali. L’aggressore è stato arrestato per stalking e per il pestaggio: ora dovrà rispondere anche di omicidio preterintenzionale.
Sulla tragedia -riferisce Today – è intervenuto il sindaco di Canosa di Puglia, Roberto Morra, che ha commentato: “L’esempio di coraggio di chi è intervenuto in difesa di una donna si è trasformato in tragedia e purtroppo Canosa piange una giovane vita spezzata da un gesto di brutale violenza che si fa fatica a comprendere ma che dobbiamo unanimemente condannare. È necessario che la Città si fermi a riflettere sull’accaduto“. Il primo cittadino, er ricordare il gesto eroico di Cosimo ha deciso d’indire una giornata di lutto cittadino.