Il benessere psicologico può trarre ottimi benefici dalla filosofia buddista, poiché lo stress mina la nostra qualità di vita. Scopriamo come gestirlo.
La psicologia dell’essere umano ed il nostro benessere possono trarre un estremo giovamento dalla filosofia buddista. La nostra vita spesso ci intrappola nella routine. I ritmi di questa routine, inoltre, sono sfrenati e ci riempiono di ansia e stress. La competizione della vita moderna può essere deleteria per il nostro organismo. Eccessivo stress e ansia possono portare ad un aumento del battito cardiaco, oltre ad altre patologie. Tra queste, depressione, insonnia, disfunzioni sessuali e dolori muscolari. La frenesia della vita di oggi ci porta a non assaporare l’attimo fuggente, non curandosi degli altri.
Qui entra in gioco la filosofia buddista, che ci offre un’occasione per cambiare il nostro modo di vedere le cose. Ci sono alcuni precetti chiave da seguire per poter migliorare la propria vita. Seguire queste idee ci porterà a gestire lo stress senza ricorrere a medicinali o altro. Ecco dunque i quattro consigli buddisti per placare e gestire ansia e stress.
La liberazione dai problemi dipende solo da te, non dagli altri
Questo primo precetto buddista ci insegna che bisogna assumersi la piena responsabilità di quello che sperimentiamo. Sia che le esperienze che facciamo siano positive che negative. Dunque, non dobbiamo dare la colpa agli altri per quello che ci capita. Bisogna avere il potere di cambiare le carte in tavola, ribaltando una situazione spiacevole. Questo non può accadere se scarichiamo le colpe sugli altri. Riconoscere le proprie responsabilità riduce ansia e frustrazione, avendo il potere di cambiare le cose. Un principio chiave del buddismo sta nel fatto che noi siamo i creatori della nostra felicità. Riformando il nostro mondo interiore, potremo effettivamente cambiare quello esterno.
La felicità è nel “qui e ora”
Dal buddismo nasce l’insegnamento del “qui e ora”, ovvero: tieni ferma la tua mente nel presente, poiché è l’unica dimensione che ti appartiene. Dobbiamo dunque vivere appieno il presente, con la massima consapevolezza di ogni pensiero interiore. Lo scopo di questo precetto è che la mente eviti di fuggire nei ricordi, trasportando sofferenze passate nell’attuale. Rimanere nel presente è un modo chiave per evitare la sofferenza. La chiave per essere felici è dunque vivere nel presente. Abbandona i ricordi dolorosi e non farti aspettative per il futuro. Così puoi tenere sotto controllo il tuo cervello e allontanare ansia e stress.
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Non attaccarti alle cose o alle persone
Per il buddismo, attaccarsi alle persone o alle cose limita la tua libertà e causa sofferenza. Essere ossessionati dal mondo dei sensi porta una dipendenza emotiva che blocca la possibilità di capire la realtà col nostro cervello. Non importa il numero di oggetti materiali che abbiamo, il nostro volere non si placherà mai. Inoltre, costruire legami basati sulla dipendenza porta ad ansia legata all’abbandono, sofferenza e bisogno di controllo. L’attaccamento ostacola la pace mentale, e il suo contrario, da sviluppare, è l’introspezione. Con l’introspezione puoi abbandonare definitivamente ansia, stress e raggiungere la pace mentale.
Impara dai tuoi errori
Il buddismo ci insegna che ogni azione che compiamo emana del karma, tramite il principio causa-effetto. Se ci comportiamo bene, otteniamo karma positivo. Se effettuiamo azioni dannose, sprigioniamo karma negativo. Possiamo rimediare ai nostri errori, ma nel buddismo non esiste il senso di colpa. Non si viene puniti per gli errori che facciamo, ma dagli errori che facciamo. Quello che accade nel presente è dovuto agli errori del passato. Rimediare dunque ai propri sbagli vuol dire cercare di non ricadere negli errori commessi. Se ti sembra di ricadere in errore, prendi del tempo per riflettere su quello che sta accadendo e trova un modo diverso per affrontare la situazione. Così eviterai di stressarti eccessivamente.