La stagione invernale è arrivata, proprio come le temperature rigide. Attenti però i cappelli che comprate.
L’inverno è arrivato e con esso anche le temperature gelide della stagione. Torna quindi usuale indossare cappello, sciarpa e guanti e, come ogni anno, la moda propone i sempreverdi copricapi con il pom pom. Tuttavia, occorre seguire qualche accortezza: alcuni di questi potrebbero essere realizzati con materiali non dichiarati, violando la legge. In molti paesi il maltrattamento degli animali è illegale. Esistono però esercenti che vendono cappelli il cui pom pom è fatto proprio di pelliccia vera. Ma sapete come vengono realizzati? Le informazioni a questo riguardo sono scioccanti.
Le specie prese maggiormente di mira sono volpi e visoni, i quali generalmente vengono ‘allevati’ in gabbie piccolissime, la cui grandezza non consente neanche all’animale di muoversi. L’incredibile costrizione e frustrazione li porta inevitabilmente a diventare aggressivi, tanto che spesso si verificano episodi di cannibalismo e autolesionismo. La realtà dei fatti ha spinto alcune case di moda a rifiutarsi categoricamente di utilizzare materiale animale, ad esempio Armani e Gucci hanno dichiarato che non avrebbero più prodotto capi di abbigliamento di pelliccia o pelle vera. Nonostante ciò, questi allevamenti esistono ancora, ecco perché risulta importante riuscire a scovare il finto sintetico. Ecco tre trucchetti.
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Tre trucchi per scoprire se si tratta di pelliccia vera
Un primo trucchetto estremamente utile consiste nel controllare la base della pelliccia. Dividete il pelo in due: se si tratta di pelliccia vera, la base sarà la pelle dell’animale, se invece si tratta di materiale sintetico, la base sarà conseguentemente di semplice tessuto.
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In secondo luogo potrete fare la prova del fuoco: staccate un pelo, se a contatto con il fuoco dovesse emanare un odore forte e pesante, rovinandosi completamente, si tratta di pelliccia vera. Se si tratta di tessuto sintetico invece, si dovrebbe ‘sciogliere’, formando dei pallini (proprio come succede con la plastica).
Infine, un trucchetto più delicato, consiste nell’analizzare la punta del pelo. Se risulta tagliato e squadrato, vuol dire che si tratta di pelliccia sintetica, sarebbe il risultato della produzione con la macchina. Se invece la punta appare arrotondata, probabilmente si tratta della pelliccia dell’animale.