Soffrite di ansia e stress? Ecco 4 consigli utili per gestirla nel migliore dei modi ed eliminarne definitamente il disagio.
Tra i fondamenti della cultura buddista, esistono quattro spunti di riflessione utili per contrastare l’ansia e prevenire lo stress. Una dottrina che si basa sull’introspezione, ci insegna come acquisire consapevolezza e controllo della nostra vita. Si dice che la felicità sia uno stato mentale, ma anche dolore, frustrazione e sofferenza lo sono. Come fare quindi? La risposta risiede proprio in quattro insegnamenti buddisti.
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4 spunti di riflessione, utili per combattere l’ansia
- Sconfiggere i tuoi problemi dipende da te, non dagli altri
Secondo la cultura buddista, un errore che accomuna la maggior parte degli esseri umani, risiede nell’attribuire le colpe delle proprie sofferenze a terzi. In realtà, tutto ciò che fa parte in questo momento della nostra vita deriva in primis da noi stessi. L’ansia e la frustrazione possono nascere dalla sensazione di impotenza, come se i nostri dolori fossero fuori dal nostro controllo. In realtà, non è così. Proprio come la felicità, anche la sofferenza è uno stato mentale che va affrontato in maniera attiva e non passiva. Di fronte ad un fallimento, invece di reagire incolpando il prossimo, l’atteggiamento più corretto è quello di assumerci le nostre responsabilità. Liberarsi di questo meccanismo di difesa, ci aiuterà a raggiungere maggiore consapevolezza di noi stessi e delle nostre capacità, permettendoci di affrontare le sfide della vita con un’armatura molto più potente.
- La felicità è nel qui e ora
L’insegnamento del qui e ora è uno dei fondamenti della cultura buddista. L’ansia può infatti essere generata da ricordi malinconici e tristi, lo stress può insorgere di fronte alle aspettative future. Nel presente, nel qui ed ora, non esistono problemi. Vivere il presente nella consapevolezza di essere vivi, in salute, con un tetto, ci permetterà di affrontare con maggiore coraggio ogni istante futuro. La concezione umana del tempo è un’arma a doppio taglio: nella nostra mente immaginiamo la nostra intera esistenza, un’esistenza che ancora non esiste. Il passato e il futuro non esistono, ciò su cui bisogna davvero lavorare è proprio il presente, unico elemento concreto nelle nostre mani e sotto il nostro controllo.
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- Pratica il non attaccamento
L’attaccamento a cose e persone è un fattore dannoso per la nostra pace emotiva: attaccarsi a qualcosa, significa avere paura di perderla e la paura di perderla genera stress e angoscia. La base di una filosofia di vita basata sul non attaccamento, risiede in questo fondamento: tutto ciò di cui hai bisogno è dentro di te. Nel momento in cui riusciamo ad avvertire la completezza dentro di noi, con introspezione e riflessione, tutto ciò che si aggiungerà verrà percepito quasi come superfluo. Il non attaccamento genera libertà e la libertà ci permetterà di contrastare ansia e angoscia.
- Impara dagli errori
Se facciamo riferimento alla dottrine buddista, non possiamo non parlare del karma (principio causa-effetto), la cui base è la seguente: energie negative porteranno energie negative, viceversa energie positive porteranno altrettante energie positive. Tuttavia, tale dottrina è stata travisata nel corso degli anni: nessuno di noi merita un karma negativo, nella cultura buddista non esiste senso di colpa. Al contrario, esiste il principio di imparare dai propri errori. Nella sostanza: sbagliamo, arrivano le conseguenze del nostro errore, le affrontiamo, diventiamo più forti e consapevoli, il nostro karma così cambia. Ecco la giusta interpretazione. Per questo motivo, invece di crogiolarsi nella sofferenza, occorrerà fare qualcosa di diverso affinché quella sofferenza non si ripeta in futuro.