Il piccolo era stato rapito dal babysitter sei giorni fa. Ora, la tragica vicenda si è conclusa.
I rapimenti, specialmente quando riguardano bambini, sono vicende estremamente toccanti e difficili da raccontare. Impossibile immaginare lo sgomento e l’ansia provata dai genitori del piccolo Dean, rapito dal babysitter sei giorni fa. Le ricerche senza sosta, la paura di non poter più riabbracciare il loro piccolo, la convinzione di star vivendo un’esperienza traumatizzante. Sfortunatamente, questa vicenda non si è conclusa bene: il corpo del piccolo Dean Verberckmoes, 4 anni, è stato ritrovato senza vita in Olanda.
Il bambino viveva nella città belga di Sint Niklaas, non lontana da Antwerp, con i genitori e la sorellina. Giovedì scorso, il babysitter lo avrebbe dovuto portare dai nonni. Dean però non ci è mai arrivato. Dave De K, il 34enne che gli faceva da babysitter, ha infatti rapito il piccolo Dean e successivamente lo ha ucciso. Non è il primo evento che ha coinvolto il 34enne, in quanto aveva già subito una condanna per abusi sul figlio della ex in Belgio. Aveva conosciuto la madre di Dean dopo l’intervento dell’attuale compagna di De K. La donna aveva consigliato il compagno come babysitter per il piccolo.
I genitori di Dean non sapevano del passato burrascoso di Dave De K, pur sapendo che il babysitter aveva trascorso del tempo in carcere. Dopo il rapimento, la madre di Dean aveva lanciato un appello sulla tv nazionale, chiedendo al rapitore di lasciare il bambino davanti la porta di casa. La donna ha raccontato alle forze dell’ordine di aver fatto la conoscenza dell’uomo dopo aver conosciuto la compagna di Dave. “Soffro di depressione e nella mia terapia ho conosciuto la sua compagna. Mi ha presentato il suo ragazzo e io gli ho affidato i miei bimbi quando andavo a lavoro. Lui e Dean mi sembravano legati”. Questo il racconto della donna.
In Belgio, l’uomo era stato al centro della cronaca perché nel 2008 aveva violentato il figlio della ex compagna. Dave De K aveva torturato il bambino di 2 anni, fino a ucciderlo. De K parlava di un incidente, ma ha poi riconosciuto di aver usato delle droghe. Nel 2010, De K aveva subito una condanna di 10 anni, da scontare in carcere. Scontata la pena, l’uomo non è andato in un istituto psichiatrico poiché, a detta di Vincent Van Quickenborne, ministro della Giustizia belga, non c’era posto per lui.