Un bimbo di 5 anni bloccato in fondo a un pozzo e una roccia che impedisce ai soccorritori di salvarlo. Attimi di terrore.
Sono momenti di puro terrore per la famiglia del piccolo Ryan, il bimbo di 5 anni caduto dentro un pozzo molto profondo mentre stava giocando davanti a casa. Il piccolo è rimasto lì bloccato. La tragedia ricorda molto da vicino quella di Alfredino Rampi, anch’egli caduto all’interno di un pozzo nel lontano 1981. Questa volta il dramma si sta consumando nel villaggio Tamrout, a nord del Marocco. I soccorritori stanno continuando a scavare, anche con le mani, per cercare di raggiungere il bambino. Le ultime immagini arrivate dal fondo del pozzo mostrano il piccolo che si muove: alle 7 di sabato 5 febbraio mattina è riuscito a bere e mangiare una banana che sono riusciti a far scendere giù fino a lui. Il bambino chiama la sua mamma. Una roccia impediva ai soccorsi di afferrare il piccolo nonostante mancassero solo due metri ma, per fortuna, l’ostacolo roccioso è stato quasi completamente superato.
Sono cinque giorni che Ryan è imprigionato lì, senza vedere la sua mamma e il suo papà. Il padre del piccolo ha confermato di aver udito la voce del figlio: “Gli ho parlato via radio, ho sentito il suo respiro, respira a fatica, ma è vivo”. Amici, conoscenti ma anche sconosciuti si sono radunati attorno al pozzo per pregare: le preghiere a voce alta dei marocchini scandiscono il ritmo dei lavori, giorno e notte. Non solo: le preghiere per Rayan risuonano ogni giorno anche nelle 60mila moschee del Marocco. Gli abitanti del posto si sono fatti carico di ospitare i numerosi volontari che sono arrivati a Tamrout nella speranza di poter essere utili.
Nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 febbraio pareva di vedere la luce in fondo al tunnel: i soccorritori avevano detto che, nel giro di cinque ore al massimo, avrebbero liberato il bambino. Purtroppo così non è stato: i due metri che mancano per afferrare la manina di Ryan si sono rivelati i più difficili a causa di una roccia che ha rallentato le operazioni. Anche se l’ostacolo è stato in gran parte rimosso, il bambino non è ancora stato portato in salvo. Il rischio è che nel frattempo Rayan, bloccato a 32 metri, possa scivolare ancora più giù: il pozzo è infatti profondo 60 metri. Inoltre il piccolo dopo tutto questo tempo, è anche a rischio ipotermia. Il bimbo ha ricevuto ossigeno e acqua ma difficilmente potrà resistere ancora a lungo