Stato d’emergenza, ecco come cambierà la vita ad aprile: i nuovi svolgimenti sulle misure di contenimento della diffusione del Coronavirus.
Ormai da anni l’emergenza Coronavirus e le restrizioni fanno purtroppo parte della nostra vita; rispetto alla prima fase però, con l’arrivo dei vaccini la situazione è decisamente migliorata così come, fortunatamente, sono diminuite a dismisura le vittime.
Dopo l’aumento delle restrizioni dovute alla repentina diffusione della variante Omicron, pare che dalla prossima primavera ci sarà un nuovo allentamento; ecco cosa cambierà ad aprile.
Stato d’emergenza, ecco come cambierà la vita ad aprile: le novità
Stando a quanto riporta TGCom 24, l’Italia si prepara ad un nuovo allentamento delle misure di contenimento contro il COVID-19, ristabilendo nuovamente una situazione di parziale normalità dopo il sacrificio chiesto per la diffusione della variante Omicron.
Arrivata anche la terza dose, sempre più persone sono ormai vaccinate: la situazione sanitaria appare sotto controllo e il primo passo pare sarà la rimozione del divieto di utilizzare le mascherine anche all’aperto.
Il prossimo 31 marzo scadrà anche lo stato di emergenza e vedranno inevitabilmente rallentarsi tutte le restrizioni previste da tale situazione; la pandemia è comunque in continua mutazione e verranno studiate soluzioni, come sempre, passo passo.
Probabile anche che entro il 31 marzo venga tolto l’obbligo del Super Green Pass per le attività all’aperto, tra cui i ristoranti e gli stadi, nonché l’obbligo di Green Pass base per tutte quelle attività per cui ora è richiesto ( negozi, servizi alla persona, banche, uffici postali e uffici pubblici).
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Successivamente si dovrebbe pensare anche alle attività al chiuso, come locali, cinema, musei, teatri e mezzi di trasporto; nei luoghi di lavoro dovrebbe invece rimanere, ma le discussioni a riguardo sembrano essere ancora aperte all’interno del governo.
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Per la situazione lavorativa, tutti i dipendenti degli uffici dovrebbero tornare a lavorare in presenza, con la possibilità comunque di continuare lo smart working accordandosi direttamente con l’azienda.