Per contrastare i disturbi della Tiroide dovremmo utilizzare alcuni di questi ingredienti. Scopriamo insieme quali sono.
I disturbi della Tiroide potrebbero essere contrastati se nella nostra alimentazione iniziassimo ad utilizzare alcuni di questi tipi di cibi.
La Tiroide non è altro che una piccola ghiandola a forma di farfalla, che non fa altro che controllare molte funzioni del nostro organismo.
Ma se questa piccola ghiandola non funziona alla perfezione non produce abbastanza ormoni e si verifica l’ipotiroidismo.
Questa malattia, all’inizio, però non manifesta nessun sintomo, ma se non curata può portare a diverse malattie, come l’obesità, malattie cardiache ed anche l’infertilità.
Ma per contrastare questa malattia, è importante partire dall’alimentazione che deve essere ricca di Iodio. Come riporta il sito “Proiezioni di Borsa”, infatti, le cause dell’ipotiroidismo potrebbe rientrare la carenza proprio dello Iodio.
Quindi nell’alimentazione va aggiunto un po’ di sale iodato. Ma un altro grande alleato della tiroide è l’alga kombu, che può essere utilizzata in cucina per insaporire i piatti cucinati. Si può acquistare anche sotto forma di polvere. Oppure, se volete, può essere aggiunta all’acqua di cottura di legumi o anche di verdure.
Tiroide: cosa mangiare e cosa no
Gli altri alimenti che dovranno essere aggiunti nel nostro fabbisogno quotidiano ci sono anche il pesce azzurro, crostacei, vongole, uova, fagioli, carne, frutta secca, yogurt, senza, però, ma non dovete esagerare.
In particolar modo, anche l’assunzione di selenio potrebbe essere utile per la prevenzione delle disfunzioni tiroidee. E gli alimenti che lo contengono maggiormente sono il pesce azzurro, i cereali, i molluschi e il fegato.
Ma potrebbe verificarsi che la ghiandola della tiroide produce troppi ormoni. Ed in questo caso abbiamo l’ipertiroidismo. Se si dovesse soffrire di questa malattia, invece, gli alimenti indicati sopra non sono consigliabili.
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Ma bisogna sempre sottoporsi a diversi controlli, dato che l’ipotiroidismo oltre ad essere congenito, può svilupparsi soprattutto tra i 50 e 60 anni. E se non venisse curato in tempo, potrebbe portare a delle diverse malattie, come già spiegato prima.
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È molto importante, per questo motivo, rivolgersi al proprio medico di fiducia, che sicuramente sarà indicare al meglio la strada da intraprendere, come le analisi da effettuare e quali visite specialistiche da effettuare.