La vittima aveva solo 17 anni ed era alla guida di un’auto pur non avendo la patente.
Pietro Benfatto aveva solo 17 anni ed era una giovane promessa del basket, passione ereditata dal padre. La sua giovane vita si è fermata lungo la statale 516, a Legnaro, Padova. L’Opel Corsa che stava guidando ha urtato prima contro un cancello poi sul muro di cinta di un’abitazione. Per il giovane non c’è stato scampo. Il tutto è avvenuto davanti agli occhi atterriti degli amici che lo seguivano a bordo di altre due auto. La vittima stava tornando a casa, a Padova, con l’auto che i genitori avevano prestato ad un amico del figlio, un maggiorenne patentato. Nessuno poteva immaginare che Pietro si sarebbe messo alla guida del veicolo non avendo la patente. Secondo i testimoni il ragazzo è uscito di strada urtando la recinzione di una casa all’incrocio fra la statale Piovese e via Amerigo Vespucci. Stando ai rilievi della Polstrada di Piove di Sacco, a provocare il drammatico incidente un attimo di distrazione o un colpo di sonno aggravati dalla velocità elevata.
Pietro viveva assieme ai genitori in via Vittorio Veneto, nel quartiere Mortise di Padova. Domenica 6 febbraio, dopo aver passato la serata con gli amici, si era messo in auto intorno alle 4 del mattino per rientrare a casa. Il padre Alessandro, arbitro federale di basket e ufficiale di campo, era stato categorico: gli aveva prestato l’Opel Corsa ma a guidarla doveva essere un amico maggiorenne e con tanto di patente. Ma il ragazzo, in pieno spirito di ribellione adolescenziale, aveva deciso di fare di testa sua: si era seduto al posto di guida mentre gli altri compagni lo seguivano a bordo di altre due auto. Poco prima delle 4,30, a pochi chilometri da casa, il dramma quando il 17enne lungo il rettilineo della Romea è uscito dalla carreggiata centrando una cancellata di ferro. Sull’asfalto non ci sono segni di frenata. L’auto, impennata e semicapovolta, ha proseguito la corsa per altre decine di metri dopo aver sfondato il muro di cinta. Per estrarlo dalle lamiere i Vigili del Fuoco hanno usato cesoie idrauliche e divaricatore. Ma tutto è stato vano: Pietro era già morto. Il pm ha aperto un fascicolo per stabilire le eventuali responsabilità. L’auto, intestata ai genitori, sarebbe stata affidata a una persona maggiorenne che poi l’avrebbe ceduta al minorenne senza patente. Pietro avrebbe compiuto 18 anni a maggio. Di recente un’altra giovanissima promessa dello sport ha perso la vita in un incidente stradale: si chiamava Daniel Guerini, aveva 19 anni e giocava nella Lazio primavera.