Torino. Un operaio in bicicletta, fermato per un controllo, ha ricevuto una multa di 280 euro perché sprovvisto di mascherina.
L’unica colpa dell’operaio fermato nei pressi di Torino per un controllo da parte dei carabinieri era quella di non avere con sé una mascherina. Il problema era che l’uomo stava guidando la sua bicicletta. Il fatto risale allo scorso 8 febbraio, quando un operaio di 20 anni ha dovuto fermarsi per un controllo. Il verbale dei carabinieri recita così: “Dopo essersi fermato in bicicletta non indossava la mascherina”. Tanto è bastato alle autorità per sanzionare il ragazzo con 280 euro di multa, che sarebbero diventati 400 qualora l’operaio non avesse pagato entro 5 giorni.
Il ragazzo ha ricostruito l’accaduto a La Repubblica, parlando della multa come “un’ingiustizia”. Questo il commento dell’operaio. “Ho pagato perché il rischio era di dover pagare di più: il mio stipendio è di 600 euro”. Prima del controllo, il ventenne dice di essere stato quasi colpito dalla portiera della macchina aperta da uno dei carabinieri. “Ho chiesto al militare se non era abituato a guardare prima di scendere, ho detto solo questo”, ha aggiunto il ragazzo in merito alla vicenda.
La vettura dei carabinieri avrebbe dunque seguito il ragazzo fino al semaforo. Qui, i militari gli avrebbero detto di scendere dalla bicicletta e mostrare i suoi documenti. Da ciò, è scattata la multa, in quanto l’operaio era sprovvisto di mascherina. “L’avevo dimenticata, sapevo di averne al lavoro e mia mamma ne avrebbe comprate altre quel giorno in farmacia, ma nello zaino non ne avevo nessuna di scorta, del resto non mi fermo mai sul tragitto tra casa e lavoro”. Questo il commento del 20enne in merito al controllo.
Il ragazzo ha inoltre affermato di aver chiesto e ottenuto una mascherina da un signore di passaggio, ma questo non sembra aver evitato la multa. “Io credo che le cose siano andate così per quello che avevo detto poco prima, quando ho rischiato di cadere”. Questa l’opinione dell’operaio in merito al motivo della contravvenzione. I militari, d’altro canto, hanno detto la loro al quotidiano romano, asserendo che gli insulti del ragazzo erano molto più coloriti. La multa, però, a loro dire, sembra essere stata inflitta in quanto parte di un controllo standard.