Hai mai sentito parlare della regola dei 5 secondi? Si tratta di una diceria sulla caduta degli alimenti per terra. Ma sarà vera oppure no? Scopriamolo insieme.
Vi è mai capitato di sentire nominare la regola dei 5 secondi? Si tratta di un metodo molto utilizzato, soprattutto tra i giovani, secondo cui se ti cade del cibo a terra puoi mangiarlo solo se riesci a raccoglierlo in poco tempo.
Secondo questa teoria universalmente se cade qualsiasi tipo di alimento per terra vi basterà far passare meno di 5 secondi prima di raccoglierlo, solo così sarete a sicuro da malattie e germi. Ma sarà vero?
Oggi andremo ad approfondire questo tema e scopriremo cosa dicono gli esperti su questa strana teoria. Voi cosa ne pensate? Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Segui la regola dei 5 secondi? Ecco se è vera oppure no
La regola dei 5 secondi è una teoria universale molto utilizzata soprattutto tra i più giovani, non è chiaro da chi venga questa diceria, ma alcuni anni fa alla Rutgers University hanno provato a dare delle risposte, scopriamo insieme cosa è emerso sull’argomento-.
Vi sarà sicuramente capitata di far cadere per sbaglio un cibo che stavate gustando con piacere, voi questo caso cosa fate? lo raccogliete e lo mangiate oppure lo buttate? I ricercatori dell’Università del New Jersey hanno voluto far luce sulla regola dei 5 secondi prendendo in esame ben 4 tipi di superfici diverse in cui sono stati svolti dei test con altrettanti tipi di cibi.
Le variabili possibili sono quindi la superficie, il tipo di cibo e il tempo di contatto (1, 5, 30 e 300 secondi). Le superfici sperimentate sono state quelli in acciaio inossidabile, legno, tappeti e piastrelle di ceramica.
I cibi analizzati invece sono stati caramelle gommose, anguria, pane e pane con burro. Pensate che i ricercatori hanno ricreate 128 diverse situazioni e le prove sono state ripetute 20 volte ognuna, in totale sono state realizzati ben 2560 misurazioni.
I risultati sono sorprendenti: per prima cosa è stato appurato che il tempo è solo uno dei fattori che influisce sul trasferimento dei germi sugli alimenti. Infatti gli altri elementi da tenere a mente sono anche la superfice del pavimento e il grado di umidità del cibo.
Ad esempio l’anguria, che è stato l’alimento con il maggior grado di umidità è risultato come il più contaminato, indipendentemente dal tempo trascorso per terra. Per quanto riguarda le superfici è stato confermato che i tappeti ci mettevano più tempo a contaminare il cibo, mentre piastrelle, acciaio e legno sono risultati più contaminati.
In conclusione, il tempo è sicuramente un fattore da tenere a mente ma non è di certo l’unico, voi cosa ne pensate?