Roma, stato di emergenza verso la fine ma altre multe per bar e ristoranti: via i dehors dalle strade

Dopo mesi di chiusure e limitazioni, ennesima batosta per bar e ristoranti: rimossi i dehors nella Capitale.

Ansa

La categoria più penalizzate da questi due anni di pandemia di Covid, è stata senza dubbio quella di bar e ristoranti. Tra lockdown, zone rosse, Green Pass e Super Green Pass e mancanza di turisti ristoratori, baristi e gestori di locali hanno visto decrescere progressivamente la loro clientela e, di conseguenza, gli introiti. Ora l’ennesima batosta: stop ai dehors. O, almeno, a quelli ritenuti “selvaggi”. Nei giorni scorsi a Roma, da Campo dè Fiori a via Crescenzio, passando per piazza Navona e Monti, le prime rimozioni per pedane e arredi non a norma. Ed è stato solo l’inizio: poi toccherà a rioni e zone molto frequentate della Capitale, come Prati e Celio.

Nel mirino di Vigili Urbani e operai armati di pinze e frullini sono state le decine di pedane esterne installate senza averne diritto, in aperta violazione del  Codice della Strada. Le prime occupazioni ad esser rimosse sono state  quelle che intralciavano la viabilità oppure si trovavano da mesi su percorsi per ipovedenti, scivoli per il passaggio dei diversamente abili o che addirittura costituivano un autentico pericolo per la viabilità.  I negozianti e i gestori dei locali erano già stati avvisati delle rimozioni, alcuni avevano già provveduto da sé.  “Abbiamo dato un segnale importante e rimesso le regole al centro della civile convivenza laddove si stava creando invece creando una giungla” – ha affermato l’assessore  alle Attività Produttive, Monica Lucarelli. Le operazioni di controllo proseguiranno anche nei prossimi giorni e il progetto partito dai Municipi 1 e 2 sarà esteso anche agli altri territori di Roma. In tutto, la prima tranche ha riguardato la rimozione di ben diciotto occupazioni abusive del suolo pubblico.  Tavolini, ombrelloni e strutture chiuse da teloni plastificati con all’interno decine di posti a sedere, perfino stufette mobili alimentate a gas oppure con elettricità. Insomma i gestori dei locali pur di far fronte alle ingenti difficoltà economiche causate dai mesi di chiusura e dalle restrizioni speravano di rimediare arrangiandosi in questo modo. Ma la giunta comunale Capitolina non ci sta e con pinze e frullini ha rimosso tutto: pure la speranza di riprendersi economicamente forse.

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