Esistono pochissime fonti di vitamina D in natura, pertanto risulta importante saper come prevenire eventuali carenze.
Incorrere ad una carenza di vitamina D risulta molto più facile di quanto si possa pensare. In natura infatti, ne esistono pochissime fonti: secondo studi recenti, per assumere la giusta dose di vitamina D, bisognerebbe esporsi tutti i giorni per almeno 20 minuti ai raggi solari. Detto così, sembrerebbe semplice, in realtà non tutti hanno il tempo di mettersi in giardino per venti minuti senza fare niente. In inverno poi, l’impresa diventa ancora più complicata, soprattutto di fronte alle nuvole e al tempo uggioso. Eppure, la vitamina D – nonostante si possa considerare un elemento raro – rimane fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Essa infatti è la principale responsabile del rafforzamento delle nostre ossa; conseguentemente, una carenza aumenta la percentuale di rischio fratture e danneggiamenti interni dello scheletro. Una volta messo in chiaro questo, occorre capire come assumere la giusta dose giornaliera di vitamina D e -a proposito di questo – la risposta arriva da un gruppo di ricercatori finlandesi.
Vitamina D: svelato l’alimento utile per assumerla
Un gruppo di ricercatori finlandesi associati al CORDIS ha sviluppato l’idea di integrare la vitamina D negli impasti del pane. Essendo quest’ultimo uno degli alimenti più consumati a livello globale, gli studiosi hanno pensato di inserirvi una polvere di vitamina D. Tale conclusione è nata a seguito di un esperimento che vedeva coinvolti quattro gruppo di donne sane. Il primo e il secondo gruppo avrebbero dovuto consumare 85g di pane integrato con vitamina D, il terzo gruppo rimase escluso, mentre il quarto avrebbe dovuto consumare pane e una compressa da 10mg di vitamina D.
In sostanza, al termine dell’esperimento, solo il terzo gruppo non presentava miglioramenti circa la giusta dose di vitamina D assunta. A fronte di questo, gli studiosi hanno cominciato a pensare seriamente di realizzare delle porzioni di pane atte a colmare le carenze di vitamina D. Questa soluzione potrebbe rivelarsi perfetta per prevenire l’indebolimento delle ossa derivate di una semplice carenza vitaminica.