Profughi o rifugiati: qual è la differenza? Ecco la spiegazione

Dato il momento storico che stiamo vivendo, occorre precisare la differenza tra i profughi e i rifugiati. Vediamo insieme i dettagli.

Profughi e rifugiati: qual è la differenza? (Pixabay)
Profughi e rifugiati: qual è la differenza? (Pixabay)

Profughi, rifugiati, richiedenti asilo, immigrati – sono tutte parole che sentiamo pronunciare spesso, ma delle quali forse non abbiamo ben chiaro il significato. Con lo scoppio della guerra in Ucraina, per volere di Vladimir Putin, si è aperto un acceso dibattito riguardo la differenza tra i rifugiati ucraini e quelli che noi chiamiamo comunemente immigrati. Le forze politiche si sono impegnate ad accogliere chiunque riesca a fuggire dall’attuale condizione di guerra, eppure la medesima tolleranza non è stata applicata a chi scappa dall’altra parte del mondo. Esiste quindi una differenza tra rifugiato ed immigrato (o profugo)? Scopriamolo insieme.

Profugo e rifugiato, facciamo alcune chiarificazioni

Veniamo a noi: analizziamo esattamente il significato di tutti quei sostantivi che sentiamo pronunciare continuamente durante le edizioni dei telegiornali. Prima di tutto, con la parola profugo si indentificano tutti coloro che – a causa di guerre, invasioni o catastrofi naturali – sono costretti a lasciare la nazione d’origine. Facendo invece riferimento al termine rifugiato, potremo quasi definire la parola come una categoria particolare della parola profugo. Secondo la Convenzione di Ginevra del 1951, il rifugiato è colui che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche […] non può o non vuole, a causa di tale timore” tornare nel paese d’origine.

Tale specificazione, nacque a seguito della conclusione della Seconda Guerra Mondiale. Il suo obiettivo era quello di evitare che si ripetesse nuovamente la tragedia della shoah. Per cui, sostanzialmente, il rifugiato è colui che fugge da una guerra religiosa, politica e razziale. Nel caso ad esempio dell’Ucraina, tutti coloro che arriveranno in Italia potranno essere definiti rifugiati. Per quale motivo? Perché Putin ha invaso la nazione con l’obiettivo di ricostituire gli antichi confini sovietici, togliendo l’indipendenza allo Stato governato da Zelensky.

Ulteriori chiarificazioni

Una volta chiarita questa sottile differenza, facciamo invece riferimento ad altre tre parole diffuse in ambito giornalistico: immigrato, clandestino e richiedente asilo. Nel primo caso, facciamo riferimento a tutti coloro che molto semplicemente si stanziano in un’altra nazione (da qui la differenza tra immigrato regolare – con documenti accertati – e irregolare, privo di documenti legali ed assicurati); il clandestino invece è colui a cui è stato negato il permesso di soggiorno, ma si rifiuta di tornare nel proprio paese d’origine; infine, il richiedente asilo è colui che non possiede documenti regolati, ma chiede di essere considerato come rifugiato politico.

 

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