Tumori: l’alimentazione può aiutare. Non è una novità! Ecco perchè una dieta ricca di fibre è consigliata per chi è in cura con l’immunoterapia.
L’immunoterapia, come la radioterapia, la chemioterapia e la chirurgia, è importantissima tra le cure contro il cancro. L’obiettivo principale è quello di portare il corpo a difendersi da solo tramite, ovviamente, la somministrazione di farmaci che portano il sistema immunitario con le sue difese a lavorare molto meglio. In questo modo potranno scontrarsi contro le cellule tumorali.
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Oltre ai farmaci che “attivano” le difese, entra in gioco un insieme di microrganismi che scende in campo per diverse reazioni del corpo: il microbiota intestinale. Si tratta di un componente che potrebbe essere fondamentale per i pazienti affetti da tumori influendo positivamente anche per i risultati dei trattamenti legati all’immunoterapia.
Tumori: dieta ricca di fibre e microbiota
Su “Sience” è stata pubblicata una ricerca internazionale. Tra gli studiosi che vi hanno preso parte spiccano alcuni specialisti dell’ “Istituto Europeo di Oncologia”. La ricerca ha messo in luce come una dieta ricca di fibre possa incidere positivamente sul macrobiota intestinale migliorando, con l’immunoterapia, la risposta terapeutica del tumore.
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Lo studio si è concentrato sull’assunzione delle fibre perché regolano la flora intestinale. Il team di ricercatori ha esaminato 438 pazienti che hanno ricevuto una terapia da melanoma metastatico. Solo ai pazienti che erano entrati nello studio iniziando la terapia è stato chiesto di compilare un questionario, legato alle abitudini alimentari ed agli stili di vita. Si è potuta valutare la risposta terapeutica all’immunoterapia con la radiologia su 293 pazienti. In 193 pazienti è stata positiva. Si è constatato che 128 avevano risposto meglio alle cure. Assumevano, infatti, una quantità maggiore di fibre.
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Tra gli autori dello studio spicca Luigi Nezi, “Istituto Europeo di Oncologia”, che afferma quanto sia importante il microbiota intestinale per ognuno di noi. Ritiene che debba essere considerato come il continuo sia del nostro stato metabolico che del corredo genetico. Ecco cosa dice a riguardo:
“[…] la modulazione del microbiota a scopo terapeutico deve essere preceduta da un’analisi molto accurata delle sue caratteristiche”.
Sicuramente, ulteriori studi metteranno il luce, prima o poi, qualcosa in più.
