Se necessiti del reddito di cittadinanza e dell’assegno unico, dovresti evitare determinati comportamenti. Rischi di perderlo per sempre.
Partiamo da un concetto fondamentale: tutte le agevolazioni concesse dallo Stato – parliamo ad esempio di assegno unico, reddito di cittadinanza, bonus per bollette, tasse universitarie e così via – sono tutti servizi destinati ai cittadini in crisi economica e finanziaria. Il Governo, soprattutto a seguito della pandemia e alla disoccupazione sempre più diffusa, ha deciso di approvare delle riforme che consentissero ai soggetti a rischio di riprendersi piano piano, nell’attesa di una nuova occupazione.
Sostanzialmente, queste agevolazioni vengono assegnate sulla base dell’ISEE, ossia il reddito e la situazione economica dell’individuo in questione. Una volta mandata la richiesta, la banca dati modula il valore dell’assegno sulla base della cifra annua guadagnata dal soggetto. Un dettaglio da non trascurare: in quella cifra sono incluse TUTTE le entrare del cittadino. Una volta chiarito questo, ci teniamo a sottolineare cosa non bisogna fare in questi casi, con annessi comportamenti scorretti che portano inevitabili conseguenze. Potresti rischiare di perderlo.
Assegno unico, reddito di cittadinanza: tutto quello che c’è da sapere
Prima di tutto, dato che l’assegno unico si riferisce a tutti coloro che abbiano un determinato ISEE minimo, la prima cosa che NON bisogna fare è cercare di fare i furbi: ricordatevi di dichiarare tutte le entrare annue che vi spettano, in modo che l’assegno sia corrispondente alla cifra a cui avete effettivamente diritto. Se infatti le banche dati dovessero riscontrare un illecito o un ISEE ambiguo, lo Stato ha diritto di togliervi l’assegno unico, il reddito di cittadinanza e qualsiasi agevolazione prevista dalla riforma del Governo. Nessuno scampa al Fisco.
Ora analizziamo un aspetto che forse non avevate considerato: siete soliti giocare d’azzardo? Se la risposta è sì, sappiate che tutte le entrare ottenute tramite slot, sale bingo, scommesse eccetera vanno sempre dichiarate all’Agenzia delle Entrate. Al giorno d’oggi, è possibile svolgere questi giochi tramite applicazioni scaricate comodamente sul telefono. Tali app richiedono dati personali e documenti, di conseguenza diventate facilmente rintracciabili.
Se le banche dati dovessero rilevare delle entrate sostanziose sul vostro conto, daranno per scontato che le agevolazioni non vi servano più. Insomma, tali assegni e servizi sono destinati a tutti coloro che faticano ad arrivare a fine mese, per cui – se guadagnate in nero e giocate d’azzardo – perché lo Stato dovrebbe continuare ad includervi in tali agevolazioni?