La guerra tra Russia e Ucraina sta costando parecchio al nostro Paese. E le perdite economiche cresceranno ancora.
Ogni guerra comporta non solo perdite di vite ma, inevitabilmente, anche ingenti perdite economiche. L’Italia non solo rischia di restare senza gas e con gli scaffali dei supermercati semivuoti – essendo stata iscritta nella lista dei Paesi ostili alla Russia – ma subirà anche un’emorragia non indifferente di euro dalle casse di Stato. Secondo i dati del SIPRI di Stoccolma – Istituto di studi sulla Pace tra i più prestigiosi al mondo – le spese militari sono stimate complessivamente in 1.981 miliardi di dollari. L’Italia, stando a questi dati, nel 2020 ha speso oltre 28 miliardi finendo tra i 5 Paesi europei che investono di più e classificandosi undicesima tra gli Stati di tutto il mondo. Ma non è tutto: le fuoriuscite aumenteranno ancora. Infatti, secondo accordi presi con la Nato, il nostro Paese dovrà stanziare almeno il 2% del Pil per spese militari.
Attualmente, nonostante bandiere della pace e manifestazioni in cui si urla al disarmo, sono oltre mille i militari dell’Aeronautica impegnati per la guerra in Ucraina. A svelarlo è stato il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, Luca Goretti, in audizione al Senato. Nello specifico – ha spiegato Goretti – 70 militari sono impegnati stabilmente in Romania per la difesa dello spazio aereo Nato. A questi si affiancano altri 170 per le missioni di supporto e la gestione complessa dell’attività di volo presso il Coa, comando delle operazioni aerospaziali. Non è ancora tutto: ai militari già menzionati va aggiunto il personale in fase di approntamento impegnato nei contingenti Nato VJTF – Very high readiness joint task force – e IFFG -Initial follow-on forces group – che comportano altre 700 unità. L’Italia, insomma, mentre parla di pace e vie diplomatiche, si tiene pronta alla guerra. Ma questa guerra potrebbe costare davvero molto molto cara agli italiani che già stanno vedendo salire alle stelle i prezzi dei carburanti.