Si è spesso parlato della correlazione tra l’utilizzo del telefono e l’insorgere del cancro al cervello: questa teoria è stata ufficialmente sfatata.
Nel periodo storico in cui si sono diffusi i cellulari e gli smartphone, si è cominciato a parlare della possibilità che le radiazioni emanate da questi ultimi potessero provocare l’insorgere del cancro al cervello. Questa teoria venne data per certa, al punto da spingere gli esperti ad affrontare il tema del comportamento corretto da applicare al loro utilizzo.
Ci hanno quindi detto di evitare di metterlo nelle tasche, in prossimità degli organi del nostro corpo; hanno sensibilizzato soprattutto i giovani riguardo la necessita di caricarlo lontano dal proprio letto; si è parlato di utilizzare le cuffiette, invece che posizionarlo direttamente appoggiato all’orecchio durante una telefonata ecc.
La concezione secondo cui l’utilizzo degli smartphone – soprattutto quelli di ultima generazione – causasse il cancro al cervello, si è diffusa anche a seguito dell’introduzione del 5G. Il temibile 5G è diventato il più grande terrore dei negazionisti e dei complottisti, secondo i quali tramite la connessione agli smartphone (e tramite il vaccino anti-covid), si inserissero delle radiazioni e dispositivi tossici all’interno del cervello e del corpo. A proposito di questo, una recente ricerca di Oxford ha totalmente sfatato questo mito.
Cellulare e cancro al cervello: esiste una correlazione? La verità
Le ricerche riguardo la correlazione tra cellulare e cancro al cervello iniziarono in contemporanea con la loro diffusione. Nessuno studioso aveva mai affermato il contrario, la teoria era data per certa, quasi quanto la prova scientifica che il fumo causi il cancro ai polmoni. Eppure, dagli studi affrontati dai ricercatori di Oxford è emerso che non esiste nessuna correlazione tra cancro al cervello e utilizzo degli smartphone.
I dati presi in considerazione riguardano 400.000 donne non affette da cancro, di età compresa tra i 50 e gli 80 anni. Di tutte venne preso in considerazione – oltre che l’utilizzo giornaliero del telefono – anche l’età, lo stile di vita e tutti i fattori che potessero causare l’insorgere del cancro al cervello.
Se si considera la percentuale di donne che effettivamente si sia ammalata con il passare del tempo, parliamo di una cifra inferiore al 5%. A fronte di questo, i ricercatori hanno raggiunto la seguente conclusione: i cellulari emettono onde a radiofrequenza (radiazione elettromagnetica), ma queste ultime non sono considerate ionizzanti – questo significa che la loro energia è troppo bassa per danneggiare le cellule del cervello (a differenza ad esempio dei raggi X).