L’Italia si appresta ad eliminare Green Pass e mascherine. Tutt’altra aria si respira in Cina dove si ritorna in lockdown.
L’Italia si appresta ad allentare, progressivamente, le misure restrittive adottate durante questi due anni da pandemia di Covid. A partire dall’1 aprile le regole cambieranno nuovamente.
Per salire sui mezzi del trasporto pubblico locale – tram, autobus, metropolitane – non sarà più necessario nessun Green Pass: né base né rafforzato. Come non sarà più necessaria la certificazione verde nemmeno per sedere ai tavoli esterni di bar e ristoranti, per entrare in banca, in posta, dal parrucchiere o nei negozi. Abbiamo atteso il 30 aprile per dire addio al Pass anche in cinema, teatri, palestre e sale interne dei locali. Tutt’altro clima si respira in Cina. Shanghai è tornata in lockdown. La variante Omicron, infatti, sta colpendo la Cina a livelli che non si vedevano dai primi giorni della pandemia e così Shanghai ha deciso blindare la città per eseguire i test Covid-19.
Le autorità hanno spiegato che divideranno Shanghai in due per procedere ai test utilizzando come demarcazione il fiume Huangpu che attraversa la città. I trasporti pubblici saranno sospesi e i veicoli non autorizzati non saranno ammessi sulle strade. Una mappatura a tappeto per verificare chi è positivo e costringerlo all’isolamento. La variante Omicron non è particolarmente pericolosa o letale, tutt’altro: è solo molto più contagiosa delle variante che l’hanno preceduta. La Cina, tuttavia, punta da sempre all’obiettivo “zero Covid“: non è sufficiente che diminuiscano ricoveri e decessi, il Governo esige che non vi sia nemmeno più un solo caso di Covid. Shanghai è uno dei principali motori economici della Cina e, pertanto, chiuderla potrebbe avere ripercussioni importanti anche per tutto il resto del Paese a partire dagli scaffali dei supermercati vuoti. Del resto già durante la prima ondata la Cina aveva mostrato di essere pronta a tutto pur di vincere contro il nemico sconosciuto partito da Wuhan.