La Germania ha iniziato un procedimento contro l’Italia per mettere fine alle richieste di risarcimento dei crimini commessi dai nazisti.
Denaro e calcio – si sa – possono creare divisioni anche all’interno delle migliori famiglie. Unite quando c’è da combattere il premier russo Vladimir Putin, Germania e Italia si dividono quando in ballo ci sono risarcimenti da pagare.
La Germania ha deciso di chiudere i rubinetti: basta risarcimenti per i crimini commessi dai nazisti. Berlino sostiene che Roma continua a permettere alle vittime dei crimini di guerra nazisti di chiedere risarcimenti allo stato tedesco anche dopo una sentenza dell’ICJ del 2012, secondo cui queste richieste violano il diritto internazionale. Per questo motivo è stato avviato un procedimento contro l’Italia davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Onu dell’Aia.
Secondo il governo tedesco, anche dopo la sentenza del 2012, ci sono state più di 25 nuove richieste di risarcimento presentate in Italia contro lo stato tedesco per i danni derivanti dai crimini nazisti durante la seconda guerra mondiale. Non solo: a detta della Germania, l’Italia, per soddisfare le richieste di risarcimento, starebbe tentando di sequestrare delle proprietà dello stato tedesco. Si tratta di edifici, alcuni dei quali ospitano istituzioni culturali, archeologiche, storiche ed educative tedesche. Berlino ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia di prendere le cosiddette misure provvisorie per assicurare che l’Italia non metta all’asta pubblicamente la proprietà mentre il contenzioso è in corso.
La disputa sulle richieste di risarcimento per la Seconda Guerra Mondiale è iniziata nel 2008, quando la giustizia italiana ha stabilito che la Germania doveva pagare un milione di euro alle famiglie di nove persone che erano state tra le 203 vittime dell’esercito tedesco a Civitella, in Toscana. Ma Roma non si è fermata a questo. Altre richieste di risarcimento sono seguite, spingendo Berlino a far valere il principio della sua immunità di Stato. Nel 2012 è arrivata la sentenza della Corte internazionale. Sentenza che, tuttavia, stando a quanto sostenuto dalla Germania, l’Italia non avrebbe rispettato continuando ad accogliere richieste di risarcimento. La Germania ha puntualizzato di non dover più nulla alle famiglie delle vittime dei nazisti: il Paese si sarebbe sdebitato per i danni e i crimini della seconda guerra mondiale attraverso trattati di pace e pagando, inoltre, miliardi di euro.