Lockdown senza precedenti: cittadini segregati in casa senza cibo. I positivi portati via con la forza

Un lockdown senza precedenti quello a cui, da settimane, sono costretti  i cittadini di Shanghai. E ora anche Pechino rischia la medesima sorte. La strategia “zero Covid” perseguita dalla Cina sta portando a conseguenze devastanti per le persone e per l’economia. 

Mentre in Italia lo scorso 31 marzo è terminato lo Stato di Emergenza e si va verso l’allentamento progressivo delle misure restrittive, da qualche settimana 26 milioni di cittadini a Shanghai sono in lockdown. E anche Pechino ora rischia di fare la stessa fine.

ANSA/ALEX PLAVEVSKI

Quello di Shanghai non è un lockdown all’europea dove, comunque, si può sempre continuare ad uscire per fare la spesa, andare a lavoro o in farmacia. A Shanghai, dal 28 marzo scorso, i cittadini vivono una situazione di blocco totale che ha messo a dura prova persino le forniture di cibo e di beni di prima necessità. I residenti sono stati letteralmente rinchiusi nelle loro case e, non potendo uscire, alcuni si sono ritrovati senza cibo né acqua. Si tratta di un lockdown senza precedenti. La situazione è talmente radicale da essere stata persino etichettata come un “disastro umanitario” dal direttore dell’Australian Strategic Policy Institute, Michael Shoebridge.  Il 20 aprile il funzionario delle autorità locali aveva annunciato che alcuni cittadini – circa 4 milioni – potevano ricominciare ad uscire dalle proprie abitazioni ma solo per restare entro i confini del quartiere. Ma la situazione è ben presto tornata drastica, anzi: ancora più drastica. Arrivati a quota 51 morti – quasi tutti anziani e con altre patologie – le autorità hanno imposto ulteriori misure restrittive che prevedono, tra le varie cose, l’installazione di allarmi elettronici sulle porte per impedire alle persone infette di uscire e l’evacuazione forzata delle persone dalle loro case per eseguire procedure di disinfezione. Barricate verdi sono state erette durante la notte in alcune parti della città senza preavviso, impedendo così ai residenti di lasciare le proprie abitazioni.

Non è tutto. Nelle scorse settimane, in caso di accertate positività, le porte delle case sono state chiuse dall’esterno con dei lucchetti e – da quanto raccontato dai residenti attraverso video messi in rete – per la città girano droni e cani robot che spiegano ai cittadini come comportarsi. I positivi sono stati portati via a forza dalle loro famiglie.  Anche i neonati, se positivi, sono stati strappati via ai genitori da parte della polizia e delle autorità governative. La situazione è devastante sul fronte economico ma anche psicologico e non sono mancati i casi di suicidio. Nelle ultime ore la paura sta crescendo anche a Pechino, dove sono iniziati i test di massa su oltre 20 milioni di cittadini: la popolazione totale ne conta 23 milioni. Ad oggi sono stati accertati 31 casi di Covid: sarebbero pochi per altri Paesi tra cui l’Italia. Ma decisamente troppi per la Cina che punta ad arrivare a quota zero. Chiuse palestre, teatri e attrazioni turistiche: il timore è che anche a Pechino possa essere imposto un lockdown durissimo come a Shanghai. Infatti fuori dai supermercati si sono già formate file lunghissime di cittadini terrorizzati. la paura è quella di venir chiusi in casa senza scorte di cibo e di acqua.

 

 

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