La diagnosi relativa alla presenza di tumori risulta molto complessa, i ricercatori quindi stanno cercando di ottimizzare i tempi.
Quando parliamo di cancro e tumori, facciamo riferimento a patologie in cui la tempistica relativa alla diagnosi può fare la differenza nella lotta contro la malattia. Le cellule malate infatti si diffondono progressivamente nell’organismo e necessitano di cure più o meno aggressive a seconda della quantità di organi colpiti. Scoprire in tempo la presenza di melanomi, può permetterci effettivamente di sconfiggere la malattia, prima che sia troppo tardi.
Per questo motivo, negli ultimi anni – moltissimi ricercatori si sono impegnati per poter ideare delle tecnologie utili ad individuare le cellule malate presenti nel corpo. Il progresso scientifico ci ha permesso di fare degli enormi passi in avanti nella lotta contro il cancro, tuttavia il cammino sembra sia ancora lungo prima di poter affrontare serenamente la malattia. A proposito di questo, un gruppo di ricercatori ha ideato un dispositivo portatile, utile per individuare le cellule malate sulla nostra pelle. Approfondiamo insieme l’argomento.
Tumore della pelle: ideato un nuovo strumento per la diagnosi
La ricerca si basa sulla concezione che il tessuto sano dell’epidermide riflette i raggi delle onde millimetriche diversamente rispetto alle cellule malate. E’ proprio tramite questo concetto che avviene la classica biopsia. I chirurghi prelevano un lembo di pelle della zona critica, per poi analizzarla attraverso le onde. In questo modo si arriva alla diagnosi accurata di tumore alla pelle.
A proposito di questo, i ricercatori del Stevens Institute of Technology hanno realizzato un dispositivo portatile ed economico in grado di applicare il principio esposto in precedenza. Basta infatti appoggiare il dispositivo sulla zona, per potersi accertare della presenza o meno di tumori alla pelle. “Non stiamo cercando di sbarazzarci delle biopsie” – sono state le parole di Negar Tavassolian, direttore del Laboratorio di bio-elettromagnetismo dell’Istituto – “ma vogliamo fornire ai medici strumenti aggiuntivi e aiutarli a prendere decisioni migliori”.
Inoltre, uno strumento di questo tipo risulta inevitabilmente meno invasivo della classica biopsia, la quale prevede effettivamente la realizzazione di una piccola ferita cutanea. In questo modo, si potrebbe evitare di sottoporre i pazienti a disagi di questo tipo. Anche perché – negli ultimi anni – il numero di biopsie effettuate è aumentato di quattro volte, contrariamente all’effettiva diagnosi di tumore.
Il dispositivo è ancora in fase di sperimentazione, ma i risultati della ricerca sono a dir poco sorprendenti. Questa nuova tecnologia è stata testata su 71 pazienti e la precisione della diagnosi ha rilevato una sensibilità pari al 97%, per quanto riguarda invece la specificità del tumore facciamo riferimento ad un 98%. Di conseguenza, i ricercatori possono definirsi soddisfatti dei risultati raggiunti al momento.