Sonno, dormi poco? E’ colpa dei cambiamenti climatici: gli effetti collaterali pare vadano a colpire anche il riposo dell’uomo.
Sempre più fenomeni atmosferici ci stanno dimostrando come i cambiamenti climatici siano un problema sicuramente del nostro tempo, e che potrebbero causare davvero grossi problemi al pianeta.
Un recente studio pare però aver sottolineato come questi cambiamenti possano avere degli effetti collaterali anche sul riposo dell’uomo; ecco la correlazione col sonno.
Sonno: dormi poco? E’ colpa dei cambiamenti climatici
Stando ad un nuovo studio presente su Science Direct, l’aumento delle temperature da qui alla fine del secolo potrebbe portare ad una diminuzione sostanziale delle ore di riposo durante l’anno, addirittura tra le 50 e le 58 ore in meno.
Nello specifico, il team di ricercatori dietro lo studio ha analizzato i dati circa il sonno di oltre 47mila persone adulte originarie di 68 Paesi diversi; col monitoraggio a distanza tramite braccialetti elettronici, gli scienziati hanno potuto osservare il sonno dei soggetti, vedendo come il riposo si riduca con le temperature alte.
Ad esempio, quando ci sono più di 30°C di notte, il tempo di riposo si riduce di circa 14 minuti; per il caldo ci si addormenta con più difficoltà, ci si sveglia durante la notte e anche prima la mattina. Soprattutto nelle ore notturne, il nostro corpo emette calore e si adatta quindi meglio ad ambienti più freschi.
Questa riduzione di sonno sembra sia più evidente nei paesi a basso reddito, negli anziani e nelle donne; sicuramente un problema questo che potrebbe portarne tanti altri.
Infatti, un cattivo riposo è spesso associato a una riduzione delle capacità cognitive, indebolimento delle difese immunitarie, rischio di malattie cardiovascolari e poi anche ansia e depressione; problemi non di certo tra trascurare e che possono influenzare la nostra vita.
Il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici potrebbero dunque avere conseguenze non soltanto sul nostro pianeta (come stiamo già vedendo) ma anche sull’uomo stesso; un altro motivo in più (se ce ne fosse ulteriore bisogno) per cercare in tutti i modi di salvaguardare l’ambiente.