Pride, portata in processione una Madonna truccata, rossetto nero e seno scoperto

Al centro delle polemiche è finito anche il sindaco della città, Gianluca Galimberti, che ha concesso il patrocinio al primo pride di Cremona.

E’ stato un sabato di Pride in Lombardia, tra Cremona, Monza e Pavia, anche se con qualche polemica a Cremona per una statua della Madonna portata in corteo.

Madonna con seno scoperto al Pride Cremona ANSA/FILIPPO VENEZIA

Anche quest’anno tornano le polemiche contro abiti, atteggiamenti e provocazioni presenti nelle manifestazioni dell’orgoglio Lgbt . Le accuse di blasfemia sono arrivate per una statua vestita da Madonna e con il seno scoperto e anche un’ altra immagine di papa Francesco. L’icona rivisitata è stata portata in spalla da un gruppo di manifestanti durante il corteo di Cremona di ieri 4 giugno. Diffusa e contestata sui social, ha infuocato diversi esponenti locali di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Simona Sommi consigliera comunale della Lega ha commentato: “Sfilare con una statua della Vergine sadomaso, se questo è orgoglio di manifestare un’idea, è certamente quello sbagliato. Non si tratta di essere bigotti . Si tratta di pretendere rispetto. Lo stesso rispetto che viene richiesto da coloro che oggi hanno sfilato per le vie della mia Cremona e che non lo hanno avuto per una immagine sacra”.

corte pride di Cremona ANSA/FILIPPO VENEZIA

Le polemiche contro il sindaco di Cremona

Al centro delle polemiche è finito anche il sindaco della città, Gianluca Galimberti, che ha concesso il patrocinio al primo pride di Cremona e ha partecipato alla manifestazione. In un post su Facebook, ieri si è detto «contento» dell’evento, ma che comprende anche coloro «che non condividono alcune idee che possono emergere da questa manifestazione». Lui stesso ammette di nutrire alcune «perplessità su questioni complesse», ma aggiunge che «proprio per questo il confronto è importante e indispensabile affinché non prevalga la paura di posizioni diverse che poi porta sempre a chiusure e scontri».

Sotto al post però si è verificata una cosiddetta “guerra” di commenti di persone che hanno condiviso la foto della Vergine Maria, a loro dire, «profanata». Un utente ha scritto:“Sindaco, anche io ho gli amici gay ma il pride a Cremona: c’era proprio bisogno?. Ha sorpreso in particolare la critica arrivata da Giovanni Arvedi, noto imprenditore dell’acciaio e dirigente sportivo italiano. «Questi simboli non hanno nulla a che vedere con la legittima tutela dei diritti e la lotta all’omofobia e alle discriminazioni. Sono immagini stonate perché offendono la sensibilità altrui», ha commentato. Molti altri però hanno risposto agli utenti accusandoli di «bigotteria».

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