Il conducente, originario dell’Ecuador, 29 anni, è accusato di omicidio stradale per la morte dei tre biellesi .
C’è un fascicolo aperto per omicidio stradale in relazione all’incidente che ha causato la morte di tre giovanissimi biellesi, Raffaele Petrillo, Alessandro Messina, entrambi di 17 anni, e Carmine Marotta di 22.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 5 sulla provinciale 230, nelle vicinanze dell’abitato di Busonengo, frazione di Villarboit. Secondo le prime informazioni il conducente della Bmw 120 stava facendo inversione a U in un tratto vietato ed in seguito si sarebbe scontrata frontalmente con la Lancia Y dei 4 ragazzi; le auto sono finite entrambe fuori strada. La Procura della Repubblica di Vercelli, come atto dovuto prima di procedere alle perizie, ha indagato entrambi gli automobilisti che erano al volante delle rispettive auto e ha successivamente disposto l’arresto per il conducente alla guida della Bmw 120 che ha impattato nel tragico frontale la Lancia Y su cui viaggiavano i tre ragazzi poi deceduti.
Il conducente conosceva le 3 vittime
Si tratta di un 29enne originario dell’Ecuador che secondo quanto si è appreso nei primi accertamenti dopo lo schianto, sarebbe risultato positivo alla cocaina. Anche lui vive nel Biellese e, amara ironia della sorte, conosceva i ragazzi morti nello schianto, con i quali in passato era uscito alcune volte. L’uomo è rimasto a sua volta ferito ma in modo meno grave ed è stato ricoverato all’ospedale di Vercelli. Domenica mattina, ha rischiato di essere aggredito dai parenti delle vittime. Un tafferuglio sedato solo dalle forze dell’ordine. Intanto i carabinieri sono al lavoro per ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente. Rimangono ancora molto gravi le condizioni di Stefano Tiani, 21 anni, conducente dell’auto sulla quale viaggiavano i tre ragazzi deceduti, ricoverato all’ospedale di Novara. Si attende il nulla osta della Procura per fissare la data dei funerali delle tre giovani vittime.