Otto nuove condanne nel processo per la morte di Stefano Cucchi. otto carabinieri condannati per depistaggio. Ma c’è chi non è d’accordo.
Ilaria Cucchi e i genitori, dopo 12 anni, festeggiano la condanna di otto Carabinieri. Gli otto ormai ex uomini dell’Arma sono stati ritenuti colpevoli di falsificazione delle prove inerenti la morte di Stefano Cucchi.
La sorella Ilaria ha di recente precisato che il fratello non era un drogato, anoressico e sieropositivo come i Carabinieri condannati lo avevano dipinto e che i responsabili per la morte di Stefano non erano certo né lei né i suoi genitori. La donna ha anzi ricordato quanto male lei e la sua famiglia hanno dovuto subire in questi 12 anni fatti di processi e menzogne. C’è chi tuttavia, non è d’accordo con questo quadro di famiglia unita e felice a cui, improvvisamente, è stato sottratto un pezzo: l’anello più debole, se vogliamo. L’ex Maresciallo Antonio Galizia, per anni a capo della stazione dei Carabinieri di Giovinazzo, in provincia di Bari, ora 68enne, avanza riserve.
Galizia non mette in discussione la sentenza di condanna verso gli 8 Carabinieri. Aggiunge solo che, a suo dire, anche altri sarebbero dovuti essere condannati: i genitori e la sorella di Stefano Cucchi. A detta dell’ex Maresciallo, infatti, se Stefano si era ridotto allo stremo era perché i familiari lo avevano abbandonato a se stesso invece di prendersene cura. In un post su Facebook Galizia ha scritto: “Sfruttare la morte la morte per fare soldi e avere notorietà è come averlo ucciso una seconda volta. Cucchi andava aiutato e non ucciso da Istituzione e famiglia. Chi uccide deve essere condannato e allo stesso modo deve essere condannata la famiglia che aveva abbandonato il figlio e il fratello…“. L’uomo ha alluso anche al risarcimento ottenuto dalla famiglia per la morte di Stefano e al libro pubblicato da Ilaria.
E, con un colpo finale decisamente dritto al cuore, Galizia ha concluso: “Forse condannare la famiglia e la sorella per aver abbandonato un figlio e un fratello sarebbe stata vera Giustizia”. Additare la famiglia Cucchi come la principale responsabile della morte di Stefano non è cosa nuova, già qualche anno fa a puntare il dito contro Ilaria e i genitori ci pensò l’ex ministro Carlo Giovanardi, che sosteneva all’epoca che Stefano Cucchi fosse morto perché abbandonato dai familiari e perché anoressico e drogato Giovanardi anche dopo le condanne dei Carabinieri che falsificarono le prove, ha chiarito di non aver cambiato e di non dovere alcuna scusa alla famiglia Cucchi: “Quello che ho sempre detto è esattamente quello che la Cassazione penale nel processo contro i medici ha certificato con sentenza passato in giudicato, secondo cui Cucchi è morto a causa dei medici che non l’hanno curato” – ha precisato l’ex ministro