Circa il bonus 200 euro che riceveranno molti lavoratori nelle prossime settimane, solo dopo delle verifiche da parte dell’INPS, a chi non spetterà verrà richiesto di restituirlo.
Le categorie sono i lavoratori, disoccupati e pensionati che lo ricevono in automatico con un limite di reddito annuo pari a 35mila euro. Quindi non tutti possono percepirlo e se erroneamente l’INPS lo concede in base alle dichiarazioni che però non corrispondono ai criteri, può tranquillamente procedere alla restituzione da parte dei beneficiari.
Il bonus verrà restituito se i requisiti non lo prevedono. Ecco il motivo per cui l’erogazione del bonus avviene in modo provvisorio e non definitivo. L’INPS, lo concederà in modo provvisorio e poi successivamente lo verificherà e deciderà se confermarlo o meno.
Quando scatta la restituzione
Secondo l’articolo 32, comma 5, del DL n. 50/2022, si evince quanto segue: “l’Ente erogatore procede alla verifica della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provvede alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali.”
Quando avviene questa restituzione ? La restituzione dell’indennità avviene nel caso con più somme percepite da parte del datore di lavoro e se ha più di un contratto di lavoro. Poi l’INPS comunica all’azienda se i 200 euro dovranno essere restituiti e in tal caso le modalità per farlo. Ricordiamo che hanno diritto al bonus 200 euro i dipendenti pubblici, pensionati, coloro che percepiscono NASPI, disoccupazione agricola, percettori reddito di cittadinanza.
La domanda viene fatta dai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, autonomi occasionali, domestici (colf e badanti), stagionali, a tempo determinato e intermittenti (compresi i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo), incaricati alle vendite a domicilio.