Nel momento in cui si decide di firmare un contratto d’affitto, occorre prestare attenzione ad alcuni aspetti fondamentali.
In Italia la scelta di prendere una casa in affitto è molto diffusa in tutto il territorio nazionale. Tale preferenza risiede fondamentalmente in due ragioni: l’impossibilità di richiedere un vero e proprio mutuo a causa delle scarse opportunità economiche – e al contempo il fatto che moltissime persone, che siano studenti oppure lavoratori, si trovano spesso fuori sede. A fronte di questo, il Governo si è impegnato a regolamentare i vari contratti d’affitto, così come il comportamento richiesto da parte del proprietario e dell’inquilino interessato all’immobile.
Una volta firmato il contratto infatti, esistono una serie di motivi per cui il proprietario dell’immobile diventa legittimato a mandare via l’inquilino affittuario. Questo ovviamente in seguito all’opportuna decisione del giudice. Di conseguenza, qualora vogliate prendere una casa in affitto, sappiate che sarete tenuti a mantenere nei confronti del proprietario e dei vicini un determinato tipo di comportamento. Approfondiamo insieme l’argomento nel prossimo paragrafo.
Affitto: ecco quanto il proprietario può mandarvi via
Chiariamo un punto fondamentale: prendere una casa in affitto non significa possedere un immobile, bensì semplicemente prenderlo in prestito dal proprietario originale. Di conseguenza, se il proprietario dovesse considerare il vostro comportamento scorretto, ha tutto il diritto di portare in esame il caso da un giudice e successivamente chiedervi di lasciare immediatamente l’appartamento. E’ stato il Tribunale di Monza ad intervenire a questo proposito, in relazione alla sentenza 2395 del 2016.
Il caso vedeva come protagonista un affittuario particolarmente rumoroso e decisamente fastidioso per i condomini dell’abitacolo. Secondo il regolamento del condominio, era vietato fare rumore dopo le 23 della sera. Di conseguenza, secondo il giudice, l’affittuario in questione aveva effettivamente violato il regolamento condominiale e pertanto il proprietario dell’immobile ha potuto chiedere all’uomo di lasciare l’appartamento.
La sentenza del giudice a favore dei condomini ha rappresentato effettivamente la prova del rispetto nei confronti del contratto di affitto. Nel momento in cui si prende una casa in questa modalità infatti, ci si impegna a mantenere l’immobile nello stato originale. Stesso discorso vale nel momento in cui l’affittuario stesso decide di andarsene: la casa deve essere riconsegnata intatta.