Mangi cose strane? E’ sintomo di una grave malattia

Mangi cose strane? E’ sintomo di una grave malattia: ecco cosa potrebbe essere, i sintomi e i vari problemi.

L’alimentazione è un fattore essenziale per il nostro benessere anche perché, come recita il detto, ‘siamo ciò che mangiamo’; è bene dunque fare molta attenzione e, in caso di patologie o varie difficoltà, farsi aiutare dai dietologi esperti.

mangi cose strane
Il particolare disturbo (foto: Pixabay).

Avere il desiderio o la voglia di mangiare cose strane, tante volte davvero impensabili, potrebbe essere il sintomo di una malattia capace di dare parecchi disturbi; ecco di cosa si tratta.

Mangi cose strane? E’ sintomo di una grave malattia: ecco quale

Tra i vari disturbi alimentari, come riporta il sito GreenMe, può rientrare anche il picacismo, ovvero il disturbo compulsivo di ingerire cose che non hanno nessun valore nutritivo e, delle volte, nemmeno commestibili.

Una persona affetta da questo disturbo potrebbe ingerire ‘oggetti’ innocui, come magari del ghiaccio, oppure arrivare a deglutire qualcosa che potrebbe portare diversi problemi all’organismo.

Per questo, è importante rivolgersi ai medici qualora si soffrisse di questo disturbo; solitamente, è dato da carenza di nutrienti, oppure ad altri problemi legati alle condizioni di salute mentale, come schizofrenia e disturbo ossessivo-compulsivo.

I sintomi dipendono ovviamente da ciò che si è ingerito: si può andare dai più classici e ‘lievi’ mal di stomaco e mal di pancia fino al sangue nelle feci, a problemi intestinale e anche vari avvelenamenti o lesioni ai denti a seconda del contenuto della cosa ingerita e della sua consistenza.

Come riporta il sito, la diagnosi di questa patologia viene effettuata dal medico scoprendo la storia del paziente; non esiste dunque un test specifico, l’unica cosa che potrebbero aiutare sono le analisi del sangue, per mettere in risalto eventuali carenze di zinco o ferro.

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(foto: Pixabay).

Quanto ai possibili trattamenti, dipende tutto ancora una volta da cosa si è ingerito: con prodotti non alimentari si comincia infatti a trattare l’avvelenamento, mentre nel caso ci siano squilibri nutrizionali può prescrivere integratori di minerali o vitaminici.

Riguardo quest’ultimo caso, uno studio in merito del 2000 condotto pubblicato dal Journal of Applied Behavior Analysis ha rivelato come semplici integratori possono spesso, in alcuni casi, risultare molto efficaci come trattamento  del disturbo.

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