Tonno: nessuno lo sa fare veramente, leggi bene

Consumate spesso il tonno in scatola? Ecco come leggere correttamente l’etichetta. Qualità, zona e tipologia di pesca sono importanti.

Gli esperti hanno sempre consigliato vivamente di leggere l’etichetta dei prodotti confezionati del supermercato. Tuttavia, quello che sembrerebbe un gesto automatico e facilissimo, non è così semplice come si possa immaginare. E’ importante sottolineare che ogni elemento, parola e sigla riportati sulla confezione, hanno motivo di esistere e ci comunicano un determinato dettaglio dell’alimento che ci apprestiamo a consumare.

Tonno in scatola - ecco come leggere l'etichetta (Il Giornale del Cibo)
Tonno in scatola – ecco come leggere l’etichetta (Il Giornale del Cibo)

Parlando nello specifico del tonno in scatola, in molti pensano di potersela cavare acquistando semplicemente il prodotto confezionato naturalmente, senza olio aggiunto. Si passa poi a leggere i valori nutrizionali, calorie, proteine, zuccheri e sale. In realtà, esistono altri elementi importantissimi da tenere in considerazione; dettagli che non solo certificano la qualità del prodotto, ma anche la sua ecosostenibilità. Approfondiamo insieme l’argomento nel prossimo paragrafo.

Tonno in scatola: come leggere correttamente l’etichetta?

Per essere sicuri della qualità del prodotto, non bisogna considerare esclusivamente la sigla “al naturale” e gli opportuni valori nutrizionali, bensì anche la zona di provenienza e il tipo di pesca utilizzata. In primis occorre leggere la sigla FAO, fondamentale per assicurarsi la provenienza registrata e controllata del tonno. In relazione a questo, la Food and Agriculture Organization consiglia l’acquisto di pescati provenienti dal Pacifico occidentale e centrale (FAO 61, 71 e 81), pescato tramite lenza a mano. La seconda scelta può ricadere su FAO 77, 87, 21, 27, 31, 34, 41 e 47, sempre tramite lenza a mano.

Tonno in scatola (La tua dieta personalizzata)
Tonno in scatola (La tua dieta personalizzata)

Se invece facciamo riferimento ai prodotti assolutamente da evitare, troviamo principalmente i pescati fuori dal Pacifico (sia occidentale che centrale) – in particolare proveniente da Filippine, Indonesia e Oceano Indiano (FAO 51 e 57). In questi casi infatti, non solo parliamo di un prodotto di scarsa qualità, ma anche al di fuori dal comportamento ecosostenibile, in quanto usufruisce di reti da pesca generiche.

Queste ultime sono molto pericolose perché non attirano solo i tonni, ma anche altri pesci come i delfini, i quali spesso rimangono impigliati nella struttura della rete. La pesca con la lenza rimane quella più ecosostenibile, in quanto è possibile selezionare ulteriormente il pescato. Infine, per seguire effettivamente un comportamento perfetto per l’ambiente, sarebbe meglio evitare di acquistare tonno a pinne gialle e prediligere il tonnetto striato. Il primo infatti è da considerarsi ufficialmente una specie a rischio.

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