Sparò a due rapinatori, gioielliere condannato a 13 anni “Non fu legittima difesa” dicono i giudici

Guido Gianni  stato condannato a scontare 13 anni per aver sparato a due rapinatori. La moglie lancia una petizione e Catania insorge.

Nei giorni scorsi la sentenza di condanna per Guido Gianni è diventata definitiva. Il gioielliere di 60 anni che sparò a due rapinatori, è stato prelevato dalla sua abitazione a Gravina di Catania e trasferito in carcere.  La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di primo e secondo grado rendendola esecutiva. Guido Gianni sconterà 13 anni per duplice omicidio volontario e tentato omicidio volontario.

.ORIETTA SCARDINO / DEL CASTILLO / ANSA

 

Quel maledetto giorno del 2008 tre rapinatori assaltarono il negozio di Guido Gianni e aggredirono lui e la moglie. Gianni sparò e uccise due dei tre rapinatori. Dalla successiva inchiesta è emerso che l’uomo sparò alle spalle dei banditi. La moglie ha lanciato una petizione per ottenere la grazia dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alcuni esponenti della politica si stanno muovendo per promuovere la raccolta firme e salvare Gianni dal carcere. “L’incredibile vicenda giudiziaria di Guido Gianni non può ritenersi conclusa con la sua ingiusta condanna. Chi ha a cuore il tema della sicurezza, per sé, per i propri cari, firmi la petizione lanciata dalla moglie Maria Angela Di Stefano“- le parole dell’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi, la quale ha ribadito la posizione della Lega su tematiche come questa, in cui una persona, per difendere se stessa e la propria famiglia si trova costretta ad usare le armi: “Ciò che capitò in quella gioielleria, può purtroppo capitare a chiunque. E la posizione mia, della Lega, è sempre stata chiarissima: il sistema giudiziario deve tutelare chi subisce un reato, oltretutto così grave, e non scambiare la vittima per il carnefice”.

Sulla vicenda  intervenuto anche il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che si è recato nell’istituto penitenziario di Palermo per incontrare Guido Gianni. Salvini ha ribadito il suo punto di vista a sostegno della legittima difesa. “Il caso di Guido Gianni, che quando entrò nella gioielleria, vide la moglie picchiata dai rapinatori, armati di pistola, non è differente da quello di Graziano Stacchio, Giovanni Petrali, Daniele Ferretti, Fredy Pacini: tutti onesti lavoratori che hanno reagito mentre subivano una rapina, per legittima difesa. Ma, a differenza di loro, a Guido non è stato riconosciuto il diritto alla legittima difesa. In una sentenza come questa, che trasforma in criminale una persona che ha voluto e dovuto semplicemente difendersi, si riassume la cattiva giustizia italiana. Ma non mi voglio arrendere e farò tutto il possibile per sostenere la causa di Guido Gianni” – ha puntualizzato Salvini. Intanto a Catania – città del gioielliere- è stata organizzata una manifestazione di protesta contro la condanna che Guido Gianni si trova a dover scontare.

 

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