Cosa c’è dietro il rischio di sviluppare l’Alzheimer, bisogna puntualizzare che le attività fisiche e mentali hanno un effetto protettivo, ma vediamo in che modo e il motivo.
Molto importanti sono le attività che si svolgono regolarmente, come le regolari passeggiate a ritmo sostenuto o le gite in bicicletta, che sono responsabili di una riduzione dell’insorgenza dell’Alzheimer.
Queste attività sono molto importanti per il cervello così come le attività mentali e anche l’uso di dispositivi elettronici in quei soggetti con e senza un rischio genetico più elevato nei confronti di una demenza che è l’anticamera della malattia.
Cosa ha stabilito la ricerca
Sono state analizzate delle persone ed è stato condotto uno studio molto importante. È stata condotta infatti una ricerca su 501.376 persone senza demenza e con un’età media di 56 anni. Sono state sottoposte delle domande circa le attività come salire una rampa di scale, camminare e praticare sport faticosi. Oppure attività come camminare o andare al lavoro in bicicletta, è stato analizzato il livello d’istruzione dei soggetti in questione, ma anche con quale frequenza usassero dei dispositivi elettronici come ad esempio il computer, la TV e il telefono. Queste informazioni hanno fatto in modo che i ricercatori determinassero se avevano un rischio genetico per il morbo di Alzheimer. I partecipanti allo studio sono stati seguiti per una media di 11 anni in modo da potere analizzare a fondo i risultati. Alla fine dello studio, 5.185 soggetti avevano sviluppato la demenza. La ricerca ha stabilito che i soggetti che erano molto impegnati in attività di vario tipo avevano il 35%, 21% e 15% in meno di rischio di demenza, rispetto ai soggetti che invece erano meno impegnati in varie attività.
La ricerca ha condotto degli studi molto importanti e ha messo in risalto che le persone possono ridurre il rischio di demenza se sono impegnate in varie attività, ma elemento importante è che durante la ricerca condotta è stato messo in risalto che i tassi d’incidenza della demenza variava in base a modelli di attività condotte. Addirittura i parametri cambiavano per le persone che visitavano la famiglia ogni giorno rispetto a coloro che invece visitavano amici e familiari solo una volta ogni pochi mesi.