Per tutti gli amanti dell’olio extra-vergine di oliva, scopriamo insieme come scegliere il prodotto migliore tra le offerte del commercio.
Prima di esporre l’analisi sulla scelta dell’olio extra-vergine di oliva, occorre prendere coscienza del momento storico che stiamo vivendo: in Italia – così come nel resto d’Europa – i prezzi sono praticamente triplicati. I costi dell’energia, della luce, del carburante, così come dei prodotti commerciali sono aumentati progressivamente; complice sicuramente la pandemia e la guerra in Ucraina voluta da Vladimir Putin. Pertanto, occorre imparare l’arte del risparmio, per evitare di spendere cifre stratosferiche per l’acquisto e il consumo di beni primari ed essenziali.
Facendo riferimento ad esempio alla spesa, è evidente che il commercio offra una serie di prodotti diversi, con differenti caratteristiche e valori in riferimento al prezzo; alcuni cartoni di latte vengono 2 euro al litro, altri 1,50; ci possono essere le pesche che costano 3 euro al chilo, come quelle che vengono 2,50 euro.
Tuttavia, dobbiamo riconoscere che rappresenta comunque un rischio acquistare sempre prodotti che costano meno (magari di marche poco conosciute). Esistono infatti prodotti che – benché costino poco – dovrebbero rimanere lontani dalla nostra dispensa. In riferimento all’olio extra-vergine di oliva, è possibile scegliere un prodotto valido senza spendere cifre spropositate? Scopriamolo insieme.
Olio extra-vergine: come scegliere il migliore, risparmiando
In primo luogo, il dettaglio fondamentale da tenere in considerazione risiede nell’etichetta; si tratta infatti di un punto di riferimento importante che indica valori nutrizionali, ingredienti, ma anche provenienza ed eventuali certificazioni del prodotto. Pertanto, se desiderate acquistare un olio extra-vergine più economico, verificate che sulla bottiglia ci siano le sigle DOP (Denominazione di origine protetta) oppure IGP (Indicazione Geografica Protetta).
In secondo luogo, sarebbe meglio propendere sempre per prodotti locali italiani, i quali vengono per legge sottoposti a continui controlli periodici circa la salubrità del prodotto. A questo proposito, stando ad una stima riportata su Altroconsumo, è emerso che 11 oli su 30 non risultino privi di difetti organolettici, il che dimostra la scarsa qualità del prodotto. Di conseguenza, è vero che risparmiare può tornare utile, ma occorre ricordare che consumare prodotti di qualità risulta altrettanto importante per la nostra salute.