Neonata trovata dentro una scatola fuori da un Pronto Soccorso a Monza. La bimba piangeva disperata.
Insospettita da un pianto che non smetteva, un’ostetrica è andata a controllare e ha fatto la scoperta: dentro una scatola, fuori dal Pronto Soccorso ostetrico dell’ospedale San Gerardo di Monza, c’era una neonata. La piccola aveva poche ore di vita. E’ stata chiamata Alice.
L’ostetrica, dopo aver affidato la piccolina alle cure di medici e colleghi, ha chiamato le Forze dell’Ordine. Non è stato ancora possibile risalire all’identità della donna che ha partorito Alice. L’unica cosa certa è che almeno ha avuto il buon senso di lasciare la figlia davanti a un ospedale, con una copertina e un pannolino di ricambio: questo testimonia la volontà di affidarla a mani sicure, di fare in modo che non morisse. Intervistato da Fanpage, l’assistente Capo Grimaldi, ha rivissuto quel giorno – il 30 agosto – con una certa emozione: “Mentre il collega parlava con l’ostetrica, sono andato alla stanza numero 3 dove era stata lasciata la piccola. Mi sono avvicinato istintivamente alla bimba e le ho fatto una carezza perché avevo capito la situazione. Aveva ancora il cordone ombelicale legato con una garza fatta presumibilmente in casa”.
In quel momento, poliziotti o no, si è sempre prima di tutto esseri umani e, dunque, viene spontaneo porsi la domanda di come sia possibile disfarsi volontariamente di una neonata dopo averla messa al mondo. Come sia possibile abbandonare un essere così dolce, piccolo e indifeso dopo averla data alla luce. Gli interrogativi da porsi sarebbero tanti, troppi. Forse la madre è una ragazzina ancora minorenne vittima di stupro? Forse le sue condizioni economiche non le permettevano di tenere con sé la figlia? Mille forse a cui, per il momento, nessuno può dare una risposta. Di certo si tratta di una donna che non voleva liberarsi della figlia infatti non l’ha lasciata dentro un cassonetto della spazzatura ma vicino ad un ospedale. Uno degli agenti che è subito intervenuto dopo la chiamata da parte dell’ospedale, l‘agente Bembi, ha proseguito con il racconto iniziato dal suo superiore: “Non mi era mai capitato di effettuare un intervento simile a questo. Mi ha suscitato tanta emozione: io non sono ancora papà, ma vedere una creatura appena nata è comunque un evento speciale. Ci siamo emozionati tutti quanti, sia noi che il personale del pronto soccorso ostetrico”.
Per fortuna Alice non resterà a lungo senza una famiglia: infatti sono già arrivate tantissime richieste di adozione. Non solo: tante persone hanno portato vestitini e giocattoli per cercare di aiutare questa bambina anche per i mesi successivi. Riguardo le possibili motivazioni che possono aver spinto la madre naturale della piccola ad abbandonarla i poliziotti non sanno cosa rispondere se non che non spetta a loro – né a nessuno – arrogarsi il diritto di giudicare: “Noi non siamo qui per giudicar nessuno o incolpare nessuno: questo gesto sicuramente non è condivisibile, però nessuno qua è pronto a giudicare la madre biologica. Non possiamo nemmeno conoscere le condizioni di questa donna e le sue fragilità. Le indagini faranno il loro corso” – hanno concluso gli agenti