Secondo una ricerca il rischio d’infarto, prima dei 60 anni, ma anche d’ictus, aumenti se si ha uno specifico gruppo sanguigno. Questa scoperta è sicuramente una vera e propria svolta per quanto riguarda due patologie purtroppo molto comuni.
Sembra che i soggetti che abbiano un gruppo sanguigno di tipo A possono essere più a rischio d’ictus in una fascia di età precedente ai 60 anni, rispetto ad altri gruppi sanguigni. Invece coloro che hanno un gruppo sanguigno O hanno meno probabilità di subire precocemente un ictus. Lo studio si è basato su caratteristiche genetiche e quindi il gruppo sanguigno, che sono in stretta relazione con l’ictus.
La fascia di età presa in esame durante lo studio è quella tra i 18 e i 59 anni. La ricerca ha concluso con un dato: 17.000 pazienti erano affetti da ictus e 600.000 sani che non avevano mai avuto un ictus. Entriamo nel dettaglio per comprendere meglio questo studio condotto e i suoi risultati.
Cosa ha stabilito la ricerca
Una stretta relaziona tra l’ictus precoce e il gene che determina il gruppo sanguigno di una persona. Come sappiamo vi sono quattro gruppi sanguigni principali, A, B, AB e O, il gruppo sanguigno O è il più comune. Secondo lo studio coloro che sono stati colpiti da un ictus a esordio precoce avevano un gruppo sanguigno A. Ovviamente nessun allarmismo per coloro che hanno un gruppo sanguigno di tipo A, dato che l’ictus è anche determinato da uno stile di vita non sano, causato dall’ ipertensione e dal fumo.
Infarto: il rischio è maggiore con questo gruppo sanguigno https://t.co/Et2luRs0HA
— informazione salute (@infoitsalute) June 26, 2022
Ecco il motivo per cui bisogna sempre fare attenzione a come conduciamo la nostra vita. Il fatto che la ricerca abbia messo in risalto questa relazione tra gruppo sanguigno A e ictus dipende anche molto dai fattori di coagulazione del sangue a cui sono più soggetti coloro che appartengono al gruppo A. É emerso anche che i soggetti che appartengono al gruppo sanguigno A hanno un rischio maggiore di sviluppare dei coaguli di sangue proprio in una parte del corpo specifica, ossia nelle gambe, quindi sono maggiormente esposti a delle trombosi venose profonde. Anche questo dato va tenuto in considerazione e non trascurato.