Non solo l’energia e i generi alimentari hanno subito un rincaro dei prezzi, anche le multe risultano decisamente più salate.
Negli ultimi mesi, tra i temi principalmente discussi dai cittadini italiani e dallo stesso Governo, troviamo sicuramente quello relativo al rincaro generale dei prezzi. Quello che appariva come un aumento focalizzato per lo più sull’energia, si è ben presto tramutato in un rincaro globale: dai generi alimentari, ai beni di prima necessita, fino ad arrivare ovviamente a luce, gas e carburante. La principale responsabile di questa modifica improvvisa del costo della vita è da attribuire fondamentalmente all’attuale condizione di inflazione.
Cos’è quindi l’inflazione? In sostanza, essa corrisponde all’aumento generalizzato e prolungato dei prezzi che porta alla diminuzione del potere d’acquisto della moneta. L’aumento generalizzato contempla anche l’aumento di stipendi e pensioni, questo secondo il meccanismo di salvaguardia del benessere dei cittadini, definito di perequazione. Tuttavia, questo significa che anche le sanzioni e le multe dovranno accostarsi all’aumento – appunto generalizzato – dei prezzi. Approfondiamo insieme l’argomento nel prossimo paragrafo.
Multe e sanzioni, soggette anche loro al rincaro dei prezzi
Come abbiamo anticipato nel precedente paragrafo, anche le multe e le sanzioni subiranno un rincaro dei prezzi e quindi del loro stesso valore. Nello specifico, sembra che dal 1 gennaio 2023 queste ultime contempleranno un rincaro di circa il 10% sul valore originario. Questo significa che una multa minima di 550 euro, nel corso del prossimo anno potrebbe arrivare a sfiorare i 600 euro di sanzione. Parliamo di un rincaro record mai registrato.
La pandemia di COVID-19 e la stessa guerra in Ucraina – con le conseguenti sanzioni europee ai danni della Russia di Putin – hanno messo a dura prova il benessere dei cittadini in Italia, come negli altri Paesi Europei. L’inflazione è tornata protagonista delle discussioni e dei dibattiti politici, tanto da essere il tema principale anche rispetto all’attuale campagna elettorale. Il 25 settembre 2022 saremo chiamati a votare la coalizione che avrà il compito di limitare i danni relativi all’attuale condizione economica del nostro Paese.