Un ragazzino di 14 anni stroncato da un infarto durante una gita scolastica. Ora il docente che era con lui rischia la condanna.
Un infarto dopo aver fatto 40 gradini durante la gita scolastica. Così è morto Alessio Quaini. Il ragazzino aveva solo 14 anni. Sotto accusa il suo insegnante ritenuto reo di avergli fatto fare le scale.
La tragedia è avvenuta dopo che Alessio fece le scale per raggiungere la sala civica del municipio di Villanuova a Clisi, in provincia di Brescia. E, per questo motivo, l’insegnante che era con il 14enne quel giorno potrebbe essere addirittura condannato a 8 mesi. Secondo l’accusa potrebbe essere stato proprio quello sforzo eccessivo a provocare l’infarto e la morte del giovane studente. I fatti risalgono al 2014. Sembra incredibile che un ragazzino di 14 anni possa avere un infarto solo per aver fatto le scale ma bisogna tenere conto di un fattore determinante: Alessio Quaini – secondo quanto precisato dai medici – soffriva di cardiopatia congenita. Anche i genitori – che sono parte civile nel processo – sostengono che i 40 gradini possano essere stati uno sforzo eccessivo.
Già il fratello gemello di Alessio, Simone Quaini, dodici anni prima – nell’agosto del 2002 – era venuto a mancare sempre per la stessa malattia. Alessio e Simone, nati nel 2000, soffrivano di cardiomiopatia ipetrofica dilatativa. Il primo ad avere sintomi era stato Simone che era in attesa di un trapianto che però non arrivò mai. Nessun problema invece per Alessio fino a quando nel 2010 ha avuto la prima crisi cardiaca. L’ultima crisi è stata quella del 2014 in gita scolastica: crisi che purtroppo gli è costata la vita. In ricordo dei due figli i genitori hanno dato vita all’associazione “Fallo col Cuore”. Grazie all’associazione negli anni sono stati installati 17 nuovi defibrillatori in provincia di Brescia. Di recente un altro ragazzino di 14 anni, Filippo Gilberti, è morto mentre giocava a calcio. L’adolescente è stato stroncato da un malore improvviso mentre era in campo con i suoi compagni di squadra. Fino a pochi minuti prima stava bene. A differenza di Alessio Quaini, tuttavia, Filippo Gilberti non soffriva di alcuna patologia. Nonostante ciò i medici non hanno ritenuto necessario eseguire l’autopsia.