Una donna di 41 anni trovata morta. Era uscita con alcuni amici per una gita. Poi si era allontanata e non è più tornata.
Una gita con gli amici si è trasformata in tragedia. La vittima aveva 41 anni ed era una famosa fotografa piemontese. Il suo corpo è stato trovato senza vita dopo quasi un giorno intero di ricerche.
Paola Gallo Balma si trovava in montagna con alcuni amici, in val d’Ayas precisamente. Oltre che una rinomata fotografa, la 41enne era anche appassionata di escursioni. La donna è precipitata da un costone roccioso nella zona del Corno Bussola, sopra Estoul – Brusson – e non ha avuto scampo. Troppo gravi le ferite riportate nella caduta. A lanciare l’allarme la sera precedente al ritrovamento del cadavere, era stato uno degli amici del gruppetto di escursionisti. Non vedendo rientrare Paola a valle, l’uomo si era preoccupato. Le squadre di soccorso hanno avviato le ricerche immediatamente. Solo la mattina seguente il corpo ormai senza vita della fotografa è stato avvistato e recuperato durante un sorvolo con l’elicottero da parte del soccorso alpino valdostano.
La vittima era di Rivarolo Canavese, in provincia di Torino. Classe 1982, Paola Gallo Balma era una nota fotografa che aveva vinto numerosi premi. Laureata in Architettura al Politecnico di Torino si era avvicinata alla fotografia come autodidatta. Aveva partecipato a diversi concorsi fotografici e aveva esposto le sue opere in alcune delle maggiori capitali europee. L’incidente che si è portato via la 41enne – la cui dinamica resta ancora da chiarire – si è verificato nel corso di una gita non particolarmente impegnativa, specialmente per chi praticava escursionismo con una certa assiduità. Tuttavia il giorno della tragedia le nuvole erano molto basse e la scarsa visibilità potrebbe avere avuto un peso e aver reso difficile l’individuazione del sentiero alla donna. Forse la povera Paola si è fidata troppo di se stessa sottovalutando il pericolo come molti, purtroppo, fanno. Forse per indurre escursionisti, scalatori e appassionati di vario genere a non essere troppo precipitosi, da qualche tempo è stato deciso che chi vuole avventurarsi sul Monte Bianco deve pagare una somma che servirà a coprire le spese di eventuali soccorsi e, addirittura,di eventuali funerali.