Nancy Brilli, i ricordi amari sull’infanzia e sulla malattia: la struggente confessione dell’amatissima attrice, da non credere.
Nancy Brilli è tra le attrici più amate dal pubblico; classe ’64, negli anni ’80 ha visto la sua carriera decollare diventando oltre che presentissima anche un’icona di sensualità.
Oggi, la Brilli può di certo dire di aver ottenuto davvero molto nella sua vita e carriera, anche se di certo non sono mancate le sofferenze e le difficoltà; la struggente confessione sull’infanzia e sulla malattia, davvero da non credere.
Nancy Brilli, i ricordi amari sull’infanzia e sulla malattia: la struggente confessione
In una precedente intervista a Il Corriere della Sera (come riportato anche dal sito mammeoggi.it) la Brilli ha confessato tutta la sofferenza passata nella sua vita, dall’infanzia difficile alla malattia.
“Sono cresciuta con mia nonna paterna e delle zie. Avevo l’endometriosi e non lo sapevo. Mia nonna con la fidanzata di allora di mio padre” spiega la Brilli, che ha perso la madre da piccolissima e ha subito l’assenza del padre, diplomatico e dirigente d’azienda molto impegnato col lavoro.
“Mi tagliarono i capelli, mi tosarono come una pecora, divennero crespi. Sembra una scemenza ma non lo è. Una prepotenza, una violenza.. .Mia nonna indossava gli abiti di mia madre, fece un défilé per mostrarmi come se li era aggiustati” ha rivelato.
Un’infanzia non facile, soprattutto per la sofferenza di aver perso la mamma; la Brilli pare non avere ricordi di lei. “La mia infanzia non la ricordo proprio, di mamma niente. […] È scomparsa dalla mia vita. Ho provato sotto ipnosi, con l’analisi. In varie forme. Niente. Nemmeno un ricordo. Troppo dolore. Quando guardo la foto di mia madre è come se guardassi una sconosciuta. E mi spiace. Se perdi il ricordo della persona, la perdi” la triste confessione.
Da quelle difficoltà comunque Nancy si è forgiata come donna, realizzando il grande sogno di fare l’attrice; oggi è amatissima e si gode anche l’amore del figlio Francesco, nato dalla relazione con Luca Manfredi.