La pensione anticipata rappresenta un’agevolazione che richiede determinati requisiti: è possibile accedervi di fronte alla presenza di alcune patologie.
In Italia, considerando esclusivamente l’età e tralasciando la questione relativa agli anni di contributi, è possibile richiedere la pensione una volta compiuti i 67 anni. Dato il valore decisamente alto, lo Stato ha provveduto ad approvare una serie di misure che consentono – sulla base degli anni di contributi, condizioni fisiche, sesso, salute del cittadino – di richiedere la cosiddetta pensione anticipata.
Facendo riferimento alle condizioni di salute del cittadino infatti, esistono determinate patologie che – con il tempo – possono trasformarsi in veri e propri impedimenti, pertanto il lavoro diventa difficile da sostenere. Di fronte ad una situazione di invalidità, il Governo – con la collaborazione dell’Inps – consente di richiedere la pensione anticipata.
A questo proposito, nel prossimo paragrafo elencheremo le patologie gastriche ed intestinali che permettono di accedere all’agevolazione. La richiesta andrà presentata includendo un certificato medico che certifichi tale condizione. Approfondiamo insieme l’argomento nel dettaglio.
Pensione anticipata: le patologie gastriche che permettono di accedervi
- Sindrome di malassorbimento eterogeneo a seguito di patologia pancreatica o intestinale stenotica, infiammatoria oppure da resezione – da cui deriva un’invalidità riconosciuta corrispondente ad almeno 61%.
- Stenosi esofagea, comprendente una continua alimentazione liquida – da cui deriva un’invalidità riconosciuta corrispondente ad almeno 71%.
- Malattie infiammatorie croniche intestinali (III – IV classe) – da cui deriva un’invalidità riconosciuta corrispondente ad almeno 61%.
- Cirrosi epatica (classe C) di childpugh – da cui deriva un’invalidità riconosciuta corrispondente ad almeno 81%.
- Cirrosi epatica (classe B) di childpugh con punteggio 7-9 – a partire da un’invalidità riconosciuta corrispondente ad almeno 61%.
- Trapianto all’intestino che ha causato un’invalidità riconosciuta corrispondente ad almeno 61%.
- Trapianto al fegato che ha causato un’invalidità riconosciuta corrispondente ad almeno 61%.
Nell’eventualità in cui il richiedente sia affetto dalle patologie o invalidità prima citate, avrà diritto a richiedere la pensione anticipata all’Inps – mostrando ovviamente una documentazione precisa riguardo le reali condizioni di salute del cittadino. A quel punto, l’Inps provvederà ad assegnare il punteggio di invalidità con conseguente assegnazione della pensione anticipata.