Un caso che ha trovato la sua conclusione dopo ben 17 anni. Lisa ai tempi aveva solo 22 anni. Fu trovata morta una domenica mattina.
Dal 2005 ad oggi sono accadute tante di quelle cose che sembra quasi di vivere in un altro mondo. In quell’anno la 22enne Lisa Gabriele venne uccisa. A toglierle la vita Maurizio Mirko Abate.
Nonostante l’uomo fosse sposato, intratteneva una relazione con la 22enne. Da quanto emerso, lui voleva lasciarla per non correre il rischio che la moglie scoprisse tutto e gli impedisse di vedere il figlio. La giovane, probabilmente, insisteva per portare avanti la storia e Abate la uccise. L’omicidio avvenne a Montalto Uffugo, nel Cosentino. L’uomo – ex agente della Polizia stradale, oggi 50enne – tolse la vita alla giovane amante soffocandola con un cuscino. Il corpo di Lisa Gabriele venne ritrovato la mattina del 8 ottobre 2005 in un boschetto. Maurizio Abate simulò un suicidio per nascondere il delitto facendo ritrovare vicino alla salma e sulla vettura della vittima un finto biglietto di addio, delle confezioni di tranquillanti e delle bottiglie di superalcolici. Ma l’autopsia disposta dalla Procura dimostrò che la ventiduenne era stata soffocata. Tuttavia, all’epoca, le indagini sul conto di Abate, vennero archiviate. Vennero riaperte successivamente sulla base di un esposto anonimo inviato alla Procura della Repubblica di Cosenza. Esposto che consentì la riapertura delle indagini che hanno portato adesso all’arresto dell’ex poliziotto. Le indagini avviate nell’ottobre del 2005 per fare luce sulla morte di Lisa Gabriele subirono rallentamenti e depistaggi a causa di discutibili condotte tenute da un sottufficiale dell’Arma con cui la ragazza aveva rapporti.
Tuttavia la riapertura del caso ha fatto emergere anche altro. Oltre all’omicidio di Lisa Gabriele, infatti Abate
è accusato anche di spaccio e cessione di marijuana nei confronti del figlio. Il caso, archiviato dopo le prime indagini nell’ottobre del 2009, è stato riaperto nell’ottobre del 2018, quando alla Procura di Cosenza è pervenuto un esposto anonimo nel quale si ripercorreva la vicenda della morte di Lisa Gabriele e venivano indicati particolari veritieri noti soli agli inquirenti. Gli inquirenti hanno così effettuato ulteriori acquisizioni di documenti e sono venuti in possesso di intercettazioni telefoniche che hanno portato, dopo diciassette lunghi anni, all’arresto dell’ex poliziotto. Il quadro emerso dalle ultime indagini è un quadro degradante fatto di serate a base di droga e violenza. La vittima, da un lato, voleva continuare a stare con Abate ma dall’altro temeva per la sua vita anche a seguito di strani accadimenti, quali danneggiamenti all’autoveicolo e ai cavi elettrici dell’abitazione, nonché la morte sospetta della cagnolina deceduta appena dieci giorni prima di Lisa Gabriele. Quello di Lisa Gabriele è stato l’ennesimo caso di femminicidio, come quello di Elisabetta Molaro, accoltellata nel sonno.