Tragedia a Forlì. Un ragazzo di 24 anni, in apparenza felice e tranquillo, di punto in bianco si è impiccato. I genitori hanno scoperto in seguito cosa nascondeva.
Daniele aveva 24 anni, viveva a Forlì con i genitori e il fratello più piccolo. Lavorava, aveva una vita tranquilla e sembrava felice. La realtà era tutt’altra.
Dopo il suo suicidio, i genitori sono venuti a conoscenza di un mondo “sommerso” che mai avrebbero immaginato. Daniele, da circa un anno, era finito nelle mani di una persona che, forse per puro divertimento, lo aveva raggirato al punto di mandarlo fuori di testa e indurlo al gesto estremo. Il suo aguzzino è stato scoperto: un uomo di 64 anni il quale, per un anno, ha finto di essere una bellissima modella innamorata di Daniele. Il 24enne, ancora molto inesperto e ingenuo, è caduto nella trappola. E quando questa ragazza – tale Irene – lo ha lasciato, il 24enne si è suicidato.
In realtà Irene non esisteva, era appunto un 64enne che per mesi e mesi si è divertito a farsi gioco del ragazzo. Daniele non ha mai scoperto nulla in quanto lui e “Irene” stavano insieme solo virtualmente, scrivendosi messaggi in chat. Il 64enne, incurante di quanto accaduto, non farà neppure un giorno di carcere ma se la caverà con una multa di 825 euro. Il padre di Daniele, sconvolto e indignato, ha deciso di rivolgersi al Premier Giorgia Meloni a cui ha scritto una lettera nella quale spiega tutto. “Mio figlio è stato vittima di quello che oggi è chiamato ‘catfishing’, una relazione virtuale nata sui social con una ragazza, dietro la quale si celava la figura di un uomo di 64 anni. Questa relazione virtuale ha portato alla morte di mio figlio…Non si utilizzano solo le armi, intese come oggetti, per uccidere; le parole, le illusioni, le sostituzioni di persona possono avere lo stesso potere di un’arma e provocare la morte”.
Ma ciò che aggrava ulteriormente questa immensa tragedia è che il responsabile di tutto questo, il 64enne che per mesi si è finto Irene, gira tranquillo a piede libero, si sveglia ogni mattina e se ne va per le vie del suo Paese, come se nulla fosse accaduto. Senza contare che potrebbe raggirare decine di altri ragazzi come Daniele provocando altre morti. Il suicidio del ragazzo risale al 23 settembre del 2021. Non essendoci stata estorsione di denaro, a giugno la Procura ha ritenuto di chiedere l’archiviazione di quello che appare come il reato principale – quello di morte come conseguenza di altro delitto – chiedendo e ottenendo per il 64enne un decreto penale di condanna per “sostituzione di persona“, ma la condanna è stata convertita in una sanzione pecuniaria di 825 euro. Il padre della vittima, ha concluso la sua lettera indirizzata a Giorgia Meloni con un interrogativo: “La vita di mio figlio vale questo?“.