Giovane neomamma denunciata per maltrattamento, abbandona il cane per ben 15 ore sul balcone. Dopo quattro anni, formulata la sentenza.
I fatti risalgono al 12 luglio 2018, giorno in cui una 24enne incinta residente a Ceriana – nell’entroterra di Sanremo – chiude fuori dal balcone il proprio cane. La giovane infatti aveva necessità di raggiungere Nizza, dove avrebbe dovuto partecipare ad un corso preparto in ospedale. Tuttavia, qualcosa va storto: l’animale rimane chiuso fuori dal balcone per 15 ore.
La 24 enne aveva previsto un’uscita di massimo due ore, pertanto aveva provveduto a lasciare cibo e acqua sul balcone, una volta concluso il corso preparto sarebbe rincasata per occuparsi del suo piccolo amico a quattro zampe. Eppure, proprio durante la lezione, si rompono le acque prima del previsto: la ragazza viene quindi ricoverata, rimanendo per ben 15 ore in sala parto. Nel frattempo, l’animale comincia a mostrare i primi segni di malessere; i latrati del cane raggiungono i vicini, i quali – infastiditi dai continui lamenti – chiamano i carabinieri. Le forze dell’ordine recuperano così il cane intrappolato sul balcone e lo affidano al canile comunale, denunciando la neomamma per maltrattamento sugli animali. Secondo l’articolo 544 ter del Codice Penale infatti “chiunque, per crudeltà o necessità, cagiona una lesione ad un animale”, che sia emotiva o fisica, “è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”. La Pm Tiziana Berlinguer infatti ha sottolineato che – per quanto l’imprevisto dell’imputata sia imprevedibile ed importante – quest’ultima avrebbe dovuto contattare un conoscente in modo da recuperare il cane vincolato sul balcone.
Il Tribunale ha pertanto formulato la sentenza: date le condizioni dell’imputata, la 24enne neomamma dovrà pagare una multa di 5.000 euro per maltrattamento del proprio animale domestico. Nonostante il giudice abbia propenso per la punizione minima, l’avvocato della donna – Luca Brazzit – ha confermato che ricorrerà all’Appello. Secondo il legale infatti, dato la sua cliente aveva comunque provveduto a lasciare cibo e acqua sul balcone, non si tratta di maltrattamento vero e proprio. Egli definisce il fatto come semplice disturbo della quiete condominiale, disciplinato dall’articolo 2052 del Codice Civile, in riferimento ai continui latrati e lamenti del cane.