Secondo l’Istituto di statistica i contributi sociali dei datori di lavoro sono diminuiti del 4%. Cosa sta succedendo.
I contributi dei lavoratori sono rimasti invariati. Le imposte sul lavoro dipendente, sono aumentate del 2%, mentre la retribuzione netta dei lavoratori è scesa del 10%. Secondo un’indagine che è stata condotta dall‘Istat, nel periodo che va tra il 2007 e il 2020 gli stipendi netti degli italiani, invece di aumentare come dovrebbe essere, sono scesi del 10%.
Quindi si sta verificando un fenomeno abbastanza singolare.Invece di aumentare, come accade negli altri Paesi europei, negli ultimi anni gli stipendi in Italia sono diminuiti notevolmente. Stipendi più alti, la stretta sul Reddito di cittadinanza e le novità che riguardano il Pos, questi sono alcuni degli aspetti su cui si punta e su cui si attende un cambiamento circa la legge di Bilancio. Non bastava quindi il caro vita, l’aumento dei prezzi adesso ci sono anche gli stipendi bassi e soprattutto enormi differenze di salari in Italia.
Il problema degli stipendi
È stato segnalato che nel corso del 2020 il 76% degli stipendi non superava i 30mila euro all’anno. Solo il 3,7% dei lavoratori a questo punto guadagna oltre 70mila euro l’anno. Il reddito medio da lavoro autonomo è di 24.885 euro ogni dodici mesi. Se parliamo di partite Iva e simili le imposte riguardano il 14,1% e i contributi sociali il 17,4%. Purtroppo quello che dobbiamo notare è che si è verificato un rallentamento del numero di posti di lavoro in Italia. Assistiamo quindi a una situazione abbastanza negativa che comunque dura da molti mesi. Il tutto è stato affermato da una nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione. È stato affermato infatti che nel periodo che va da luglio e settembre il numero di posti di lavoro è calato leggermente rispetto al trimestre precedente. Infatti si parla di una cifra abbastanza alta, ossia 52.000 posti di lavoro in meno. Sale notevolmente la percentuale degli inattivi, infatti si parla di circa 30mila in più. Una curiosità: la crescita dell’occupazione rispetto all’anno del 2021 è arrivata alla percentuale del 2,7%.