È stato un argomento molto discusso nelle varie legislature quello relativo agli stipendi dei parlamentari, che si tratti di Camera o Senato, ci sono sempre stati dei dibattiti. Spesso e volentieri quindi si parla di una riduzione dello stipendio dei parlamentari, ma il tema non è stato inserito in nessuno dei programmi elettorali. Si è parlato di blocco dell’adeguamento dell’indennità parlamentare.
Entriamo nel dettaglio per capire quanto incassa mensilmente in Italia chi siede sulla sedia dell Camera o del Senato e cerchiamo di comprendere anche le motivazioni dei loro compensi. Il motivo per chi siede in Camera o Senato abbia diritto a un certo tipo di trattamento rispetto ad altre categorie.
Le cifre
Se parliamo della categoria dei deputati, questi hanno diritto a un’indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. Ma non è tutto a queste cifre base si aggiungono anche altri compensi, ad esempio ci sono i 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per quanto riguarda i rimborsi legati ai trasporti. Cosa accade invece per la categoria dei senatori. Per quanto riguarda questa categoria, invece, i senatori ricevono un’indennità mensile lorda di 11.555 euro. Al netto la cifra è di 5.304,89 euro, più una diaria di 3.500 euro, poi a queste cifre base si aggiungono altri compensi come ad esempio un rimborso per le spese di mandato pari a 4.180 euro e 1.650 euro al mese che riguardano i rimborsi forfettari legati alle spese telefoniche e anche a quelle dei trasporti. Quindi per quanto riguarda la categoria dei Senatori questi guadagnano ogni mese 14.634,89 euro. Invece per quanto riguarda la categoria dei Deputati la cifra si aggira sui di 13.971,35 euro.
Ma non è tutto visti che sia i deputati che senatori hanno diritto poi anche a un assegno di fine mandato. Questo assegno è pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità, poi è moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo. Insomma i parlamentari italiani percepiscono il doppio dei colleghi inglesi. Vi è da aggiungere che un documento sta circolando in questi giorni in Parlamento proprio a riguardo di un aspetto importante ossia “il processo di armonizzazione delle discipline relative al trattamento giuridico ed economico dei senatori e dei deputati in vista della creazione dello status unico dei parlamentari” e il tutto quindi sembrerebbe puntare l’attenzione sul voler salvare stipendi e rimborsi. Vi è stato un tentativo di taglio degli stipendi per quanto riguarda i deputati e senatori che è stato spesso e volentieri portato avanti soprattutto dal Movimento 5 stelle, e venne intrapreso anche nel 2011. Per quanto riguarda invece la riforma costituzionale del governo Renzi questa avrebbe invece eliminato le indennità dei senatori che risultavano essere molto ingombranti. Durante il primo governo Conte, il Movimento 5 Stelle aveva proposto uno stipendio da 3.500 euro più una diaria da 3.000 euro. Ma cosa è accaduto poi? Alla fine la misura non era presente in maniera esplicita, e il partito della Lega si oppose e quindi poi non venne fatto più nulla a proposito.