Le basse temperature rappresentano davvero un rischio per i più piccoli? A quanto pare, si tratta semplicemente di un falso mito.
La convinzione secondo cui il freddo rappresenti il principale responsabile dei malanni stagionali e dell’influenza, delinea ancora un punto di riferimento per moltissime persone. In realtà, non sono le basse temperature ad essere pericolose, bensì eventuali virus e batteri. I genitori in tal caso tendono a proteggere i propri figli, cercando di farli giocare al chiuso durante la stagione invernale.
Si tratta di un atteggiamento molto comune che tuttavia non influisce effettivamente sulla reale salute dei più piccoli. A quanto pare, gli esperti confermano che il contatto del gelo non rappresenta un rischio effettivo per i bambini, anche di tenera età. Approfondiamo insieme l’argomento nel prossimo paragrafo, le vostre convinzioni verranno ufficialmente confutate.
Il freddo rappresenta un pericolo per i bambini? La verità
Chiariamo un principio fondamentale: non sono le basse temperature a rappresentare un pericolo, bensì i virus e i batteri stagionali. Inoltre, questi ultimi non sopravvivono al gelo invernale, per cui proliferano proprio nei luoghi chiusi. Capita spesso infatti che i più piccoli si ammalino all’asilo, proprio perché a contatto con moltissime persone in un luogo non arieggiato sufficientemente durante l’inverno.
Una volta chiarito questo punto, appare evidente di come invece far giocare i bambini all’aria aperta rappresenti un vero vantaggio. Occorre semplicemente coprire a dovere le zone a rischio quali gola, orecchie e mani, con sciarpa, cappello e guanti. Inoltre, è importante sottolineare che in questo modo, il corpo dei più piccoli ha la possibilità di entrare in contatto con la luce solare, fonte principale della vitamina D. Il sistema immunitario si rafforza, così come le ossa in fase di crescita.
Insomma, sostanzialmente i bambini che giocano all’aria aperta durante l’inverno si ammalano meno rispetto ai più piccoli che rimangono chiusi in casa. L’isolamento non rappresenta mai la soluzione migliore, soprattutto in fase di crescita. L’organismo in tal modo impara a gestire autonomamente virus e batteri stagionali.