Quando eravamo studenti abbiamo sicuramente sperimentato la sensazione di agitazione e stress, soprattutto in vista delle verifiche da affrontare.
Questa sensazione di stress è scaturita da una pressione psicologica derivante da un esame, oppure da un compito in classe, o ancora da un’interrogazione difficile. A questo si aggiunge un progetto di gruppo che bisogna assolutamente portare a compimento. Insomma quando si tratta di verifiche a cui dobbiamo sottoporci ovviamente il nostro corpo risponde con agitazione e stress. Ma attenzione questa forma di stress che ne deriva potrebbe davvero migliorare le funzionalità della memoria, ma di una memoria che utilizziamo per completare quelle che sono delle semplici attività quotidiane. Come ad esempio dei gesti molto semplici come ricordare il numero di telefono, oppure anche le indicazioni stradali, basti pensare anche a un orario di un appuntamento.
La ricerca si è concentrata sull’analizzare quelli che sono gli effetti positivi dello stress, i quali si possono avvertire solo se lo stress si presenta a un livello basso oppure moderato. Una volta che i livelli di stress superano certi livelli accade che lo stress diventa tossico e deleterio. Lo stress ha davvero degli effetti molto negativi sulla nostra salute. Si tratta di aumenti della materia bianca nel cervello, che non è affatto positivo come aspetto se pensiamo alla materia grigia. Attenzione dato che questo stress ci espone a dei pericoli per la nostra salute ossia ipertensione e malattie cardiache.
Cosa ha stabilito lo studio
Gli effetti di uno stress che avviene in modo occasionale e quindi anche in modo limitato, sono ancora in fase di studio da parte dei ricercatori. Sembra che lo studio condotto ci faccia capire che un leggero stress possa portare dei benefici davvero importanti per la nostra memoria. Cosa accade quando si presenta lo stress moderato? Questo aiuterebbe le persone a sviluppare una certa resilienza e quindi a questo punto ci sarebbe una riduzione del rischio d’insorgenza di disturbi mentali. Dobbiamo dire che la ricerca si è soffermata sull’analisi del cervello di una platea di 1.000 persone che avevano delle etnie diverse, utilizzando proprio lo strumento della risonanza magnetica.
Quello su cui ha puntato il dito la ricerca è di porsi delle domande relative proprio allo stile di vita dei soggetti presi in esame e alle situazioni molto stressanti a cui sono stati esposti. È emerso che i soggetti analizzati che avevano quindi alti livelli di stress dimostravano un calo dell’attività. Altro aspetto importante su cui hanno puntato il dito gli studiosi sono stati proprio i social network e l’utilizzo di questi strumenti da parte delle persone analizzate. Tra gli aspetti posti in evidenza dalla ricerca ci sono anche la soddisfazione della propria vita rispetto invece a quella mostrata proprio sui social da amici e colleghi. La ricerca ha sottolineato che laddove ci fosse meno stress da parte dei soggetti analizzati questi avevano maggiori attività nelle parti del cervello rispetto a coloro che invece avevano un livello di stress più elevato.