Si assiste a un aumento delle temperature che sono sempre più anomale. A questo si aggiunge anche l’ assenza di neve, la natura è davvero stravolta.
Purtroppo gli effetti del cambiamento climatico si osserva ogni giorno e questi cambiamenti climatici stanno davvero stravolgendo la nostra natura sia che si tratti di piante che animali. Cosa sta accadendo sugli Appennini e sull’Etna? Si assiste a uno scenario davvero inquietante, dato che la neve è assente o comunque si trova ai minimi storici.
Oltre al problema della neve che sta mettendo in ginocchio molte attività legate alla stagione sciistica, basti pensare che stanno già fiorendo i limoni, in alcune regioni. Non solo assistiamo anche ai primi segnali di risveglio per quanto riguarda gli alberi da frutto, come ad esempio il pesco e il susino. Insomma stiamo perdendo il controllo del normale ciclo naturale, con degli spettacoli che sono davvero preoccupanti.
Cosa preoccupa
Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno già superato nel 2022 i 6 miliardi di euro”
Clima, Coldiretti: “2022 mai così bollente, ora gli effetti sono evidenti” https://t.co/bdFCOQJZNF via @quotidianonet
— Coldiretti (@coldiretti) January 7, 2023
Purtroppo per la nostra nazione, l’ Italia, il 2022 è risultato essere l’anno più caldo dal 1800, infatti la temperatura ha toccato i 20 gradi e parliamo di città come Palermo. Si assiste a una finta primavera e quindi ci sono gemme e fioriture davvero anomale per il periodo. La natura è stravolta e noi ne risentiamo molto. Non si tratta solo di piante e fiori ma anche degli animali e soprattutto degli insetti impollinatori.
La Coldiretti dichiara ancora che “In difficoltà è anche il mondo animale con casi di api che disorientate dalle alte temperature si risvegliano ed escono dagli alveari con il pericolo concreto di venire decimate dall’arrivo del freddo. Il caldo è peraltro accompagnato da una persistente crisi idrica con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 18% di quello di Como al 26% del Maggiore fino al 34% del lago di Garda mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3 metri e si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell`arco alpino e appenninico”