A partire dal 2025 è possibile che scatti il divieto che riguarda l’installazione delle caldaie a gas.
Questo divieto riguarda i nuovi immobili e quelli in costruzione. Inoltre potrebbe entrare in vigore lo stop agli incentivi per quanto riguarda l’acquisto di questo genere di dispositivi. Quello che va stabilito è che l’obiettivo dell’UE è proprio quello di rendere le case degli europei più sostenibili e più efficienti dal punto di vista energetico.
A questo punto si parla dell’uso dei sistemi di riscaldamento che sono alimentati da fonti fossili, quindi parliamo di caldaie che sono quindi a combustione. Queste sembra saranno progressivamente eliminate e quindi si assiste a una sostituzione con un qualcosa di simile ma che risulta essere comunque meno inquinante. Non dobbiamo dimenticare che le caldaie sono altamente inquinante se risultano appartenere a quelle di “vecchia” generazione. Entriamo nel dettaglio per comprendere meglio cosa potrebbe accadere.
Lo scenario
Quello che si potrebbe verificare riguarda anche il divieto di sovvenzionare l’acquisto di caldaie a gas con quelli che sono considerati dei sostegni statali. Se ci sarà un’approvazione definitiva delle misure, a questo punto tutti i Paesi che risultano essere dei membri dell’UE avranno un periodo di due anni di tempo per fare in modo di potersi adeguare a quelle che risultano essere le nuove norme.
A questo punto vi è da precisare un dato importante ossia gli Stati dell’Unione Europea potrebbero anche introdurre delle misure di sostegno ai sistemi caloriferi che risultano essere a basso impatto ambientale oppure addirittura quelli che sono invece ibridi.
Va precisato un aspetto importante in materia quindi di caldaie a norma e quindi il divieto delle caldaie a gas. Sappiamo che in Italia se c’è la necessità di acquistare delle caldaie di nuova generazione, quindi a norma, il tutto è sostenuto dalla presenza dei cosiddetti incentivi statali.
C’è una cosa da sottolineare
Va sottolineato un aspetto molto importante ossia, con la riqualificazione energetica degli immobili, è possibile comunque fare in modo di sostituire la caldaia, che risulta essere a combustione, con una caldaia che invece appartiene alla classe A e quindi a questo punto è possibile essere in grado di ricevere un’agevolazione fiscale che tocca una percentuale del 65%.
Una domanda sorge spontanea. Cosa accade per i nuovi interventi? Quello che va precisato è che non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito oppure a quello che tutti noi conosciamo essere lo sconto in fattura.
A questo punto va precisato un dato importante ossia che se basta anche un sistema calorifero ibrido per adeguare la propria abitazione alle nuove norme, a questo punto il tutto potrebbe rappresentare davvero un grande processo di rallentamento a quello che risulta essere un avvenimento importante, ossia l’ abbandono definitivo delle fonti fossili che vengono individuate come delle vere e proprie fonti energetiche domestiche. Ovviamente a questo punto dobbiamo sottolineare che possono anche esserci dei compromessi trattandosi di quei sistemi che permettono di risparmiare energia e CO2, ossia anidride carbonica.
Il tutto, dobbiamo precisare, se abbiamo come termine di paragone le vecchie caldaie a combustione.